di Valeria Zeppilli - La disciplina generale dei compensi dell'avvocato è dettata dall'articolo 13 della legge professionale forense (n. 247/2012), che è quindi il punto di riferimento che gli avvocati devono considerare nello stabilire il corrispettivo della propria prestazione.
Indice:
- La forma del compenso
- Il patto di quota lite
- Preventivo scritto dei compensi
- Parcella avvocato penale
- Compenso avvocato stragiudiziale
- Spese forfettarie
- Compensi in caso di transazione
- Il ruolo del consiglio dell'ordine
- Calcolo compensi avvocato
La forma del compenso
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Tale norma stabilisce, innanzitutto, che la pattuizione dei compensi è libera e che essa avviene di norma per iscritto al momento del conferimento dell'incarico professionale.
La libertà di pattuizione dei compensi comporta che gli stessi possono essere:
- a tempo
- in misura forfettaria
- per convenzione avente a oggetto uno o più affari
- in base all'assolvimento e ai tempi di erogazione della prestazione
- per singole fasi o prestazioni o per l'intera attività
- a percentuale sul valore dell'affare o su quanto si prevede che il destinatario possa giovarsene non solo in senso strettamente patrimoniale.
Il patto di quota lite
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A tale ultimo proposito, sebbene astrattamente sia possibile stabilire che il compenso sia pari a una certa percentuale del valore dell'affare o di quanto si prevede che se ne giovi il destinatario della prestazione, bisogna tuttavia considerare che l'articolo 13 della legge professionale forense, al comma 4, vieta i patti con i quali si stabilisce che il compenso coincide in tutto o in parte con una quota del bene oggetto della prestazione o della ragione litigiosa.
È un limite che non può essere travalicato e che trova la sua consacrazione anche nell'articolo 25 del codice deontologico.
Per approfondimenti vai alla guida: "Il patto di quota lite"
Preventivo scritto dei compensi
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Con la legge numero 124/2017, che ha modificato l'articolo 13, è stato introdotto un nuovo obbligo per gli avvocati, relativo ai propri compensi.
Oggi infatti i legali sono tenuti a comunicare per iscritto ai clienti che conferiscono loro un incarico "la prevedibile misura del costo della prestazione, distinguendo fra oneri, spese, anche forfetarie, e compenso professionale".
Parametri forensi
Nel caso in cui il compenso non sia stato determinato per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico né successivamente, lo stesso si determina facendo riferimento ai parametri di cui al d.m. 55/2014. I parametri si applicano anche in ogni caso di mancata determinazione consensuale dei compensi, in caso di loro liquidazione giudiziale e quando la prestazione professionale è resa nell'interesse di terzi o per prestazioni officiose previste dalla legge.
Parcella avvocato penale
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Il d.m. è il punto di riferimento non vincolante non solo per la determinazione dei compensi in ambito civile, ma anche per determinare la parcella dell'avvocato che abbia reso la propria prestazione in ambito penale.
Compenso avvocato stragiudiziale
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I parametri forensi stabiliscono, inoltre, i compensi per le attività stragiudiziali.
Fino a poco tempo fa, il d.m. 55/2014 non faceva però alcun riferimento all'attività resa nei procedimenti di mediazione e di negoziazione assistita. Oggi questa lacuna è stata in parte colmata dal d.m. 37/2018, che ha previsto una tabella specifica, stabilendo dei compensi diversi a seconda del valore della controversia e della fase della procedura cui l'avvocato abbia partecipato.
Spese forfettarie
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Al compenso dell'avvocato si aggiunge sempre, sia in caso di determinazione contrattuale che in caso di liquidazione giudiziale, una somma per il rimborso delle spese forfettarie, che si affianca al rimborso delle spese effettivamente sostenute e a tutti gli oneri e i contributi eventualmente anticipati nell'interesse del cliente e che attualmente è pari al 15% del compenso.
Compensi in caso di transazione
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In materia di compenso degli avvocati, la legge professionale forense si preoccupa anche di stabilire chi debba farsene carico nel caso in cui una controversia oggetto di un procedimento giudiziale o arbitrale venga definita con una transazione o, comunque, mediante accordi presi in qualsiasi forma.
In tali circostanze, la regola è quella in forza della quale le parti sono tenute solidalmente al pagamento dei compensi e dei rimborsi delle spese a tutti gli avvocati costituiti che hanno prestato la loro attività professionale negli ultimi tre anni e che risultino ancora creditori. Gli avvocati possono comunque espressamente rinunciare (e di fatto quasi sempre rinunciano) al beneficio della solidarietà.
Il ruolo del consiglio dell'ordine
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Anche il consiglio dell'ordine degli avvocati può assumere un ruolo di primo piano nella determinazione dei compensi degli avvocati.
Se infatti il cliente e il legale non raggiungono un accordo in proposito, a ciascuno di essi è data la possibilità di rivolgersi al consiglio dell'ordine affinché esperisca un tentativo di conciliazione. Laddove questo non vada a buon fine, il consiglio, su richiesta dell'iscritto, può rilasciare il proprio parere sulla congruità delle pretese vantate dall'avvocato.
Calcolo compensi avvocato
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Sul nostro sito è disponibile un'utile risorsa per il calcolo dei compensi secondo il d.m. 55/2014, alla quale si può accedere gratuitamente nell'apposita pagina Calcolo compensi avvocati.
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