di Valeria Zeppilli - Le fatture emesse dai liberi professionisti iscritti agli albi di categoria vengono denominate parcelle.
- Cosa sono le parcelle
- A cosa servono le parcelle
- Come è composta una parcella
- Un esempio: la parcella dell'avvocato
Cosa sono le parcelle
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Sono quindi parcelle le fatture emesse, ad esempio, da avvocati, commercialisti, ingegneri e così via, mentre non lo sono quelle emesse da grafici, artigiani o altri lavoratori autonomi non iscritti ad albi.
A cosa servono le parcelle
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Le parcelle, al pari delle fatture, certificano il pagamento del corrispettivo di una prestazione professionale da parte di un cliente.
Come è composta una parcella
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Le parcelle sono composte da una serie di elementi fondamentali.
In particolare, in esse vanno indicati:
- i dati di chi la emette, comprensivi di residenza fiscale, codice fiscale e partita IVA,
- i dati del cliente, comprensivi di residenza e codice fiscale o partita IVA,
- il numero della parcella,
- la data di emissione,
- l'importo imponibile, le somme non imponibili, la rivalsa previdenziale e tutte le altre voci che compongono il totale,
- l'IVA e la ritenuta d'acconto ove previste,
- l'eventuale dicitura di legge che specifica che trattasi di prestazione non soggetta a IVA né a ritenuta d'acconto.
Un esempio: la parcella dell'avvocato
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In concreto, in ogni caso, l'effettiva struttura della parcella varia a seconda di chi sia il professionista che la emette.
Ad esempio, nella parcella dell'avvocato vanno indicati, oltre all'intestazione, al destinatario, al numero e alla data:
- l'onorario,
- il rimborso forfettario del 15% per le spese generali (che rientra tra gli importi imponibili),
- le altre spese sostenute in nome e per conto del cliente (ad esempio quelle per contributo unificato e marca),
- il 4% a titolo di c.a.p.,
- l'IVA e la ritenuta d'acconto se applicabili o, se non applicabili, l'espressa dicitura cui si è fatto riferimento sopra.
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