di Annamaria Villafrate - A breve, come tutti sanno, è prevista l'entrata a regime della misura più discussa dell'attuale Governo, ovvero il reddito di cittadinanza e con esso, la pensione di cittadinanza, che prevede l'innalzamento delle minime. Questa però è solo una delle misure messe a punto per dare aiuto ai senza reddito. Esistono altre forme di aiuto al reddito, infatti, previste per aiutare chi non ha lavoro o comunque guadagna talmente poco, da non riuscire a far fronte alla proprie primarie necessità. Sgravi, esenzioni e bonus per la casa, la famiglia, la salute: questi i settori interessati dagli aiuti statali. Attenzione però perché oltre al requisito reddituale, per ottenere il riconoscimento di queste misure, è necessario essere in possesso di ulteriori requisiti e non risultare possessori di beni di un certo valore. Ci si deve trovare insomma in una situazione di effettiva difficoltà per chiedere gli aiuti che si vanno a descrivere e, nel caso del reddito di cittadinanza in particolare, si deve dimostrare la volontà di occuparsi.
Vediamo i vari bonus e le agevolazioni per chi è senza reddito:
- I bonus e le agevolazioni per la casa
- I bonus e le agevolazioni per la famiglia
- I bonus e le agevolazioni per le cure mediche
- Il conto corrente base
- Il reddito di cittadinanza
I bonus e le agevolazioni per la casa
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Questi gli aiuti statali previsti per aiutare nelle spese di casa:
Bonus bollette luce, gas e telefono
Per le bollette di luce e gas sono previsti sconti variabili in bolletta compresi tra i 100 e i 200 euro circa, in base al reddito Isee e al numero dei componenti il nucleo famigliare:
- per chi ha più di tre figli in particolare non deve superare il reddito annuo di 20.000 euro;
- per i restanti è sufficiente non superare il requisito reddituale annuo di 8.107,50 euro.
Per quanto riguarda invece le bollette telefoniche, se il reddito Isee non supera gli 8.111,23 euro si ha diritto a una detrazione del 50% sul canone fisso per l' accesso alla rete, che si riduce così a 9,50 euro.
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Gli aiuti per pagare l'affitto
Un sostegno molto importante gestito a livello Regionale, è quello previsto per aiutare quanti, in difficoltà economica e con famiglia, non riescono a pagare il canone mensile e rischiano lo sfratto.
In questi casi è infatti possibile accedere al Fondo per la morosità incolpevole, che come si può capire già dai termini utilizzati per descriverlo è previsto in favore di coloro che per motivi di salute o perché senza lavoro, non riesce a produrre reddito sufficiente a pagare l'affitto. Per poter accedere a questo aiuto è necessario presentare domanda alla Regione di appartenenza e avere una dichiarazione Isee sotto i 26.000 euro.
A questo contributo si aggiunge anche quello previsto dai comuni, per coloro che hanno un contratto di locazione in corso, non riescono a sostenerne il costo per difficoltà oggettive e hanno un reddito Isee sotto i 28.000 euro. L'importo erogato per questo aiuto varia in base al reddito, alla misura del canone e dal numero dei componenti il nucleo familiare. Esso non potrà essere richiesto da chi avrà diritto al reddito di cittadinanza, visto che questa misura prevede già al suo interno, una componente destinata a sostenere il pagamento dell'affitto.
I bonus e le agevolazioni per la famiglia
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Questi i bonus e le agevolazioni previste per chi ha famiglia.
Bonus bebè per chi ha figli in arrivo
Ai senza reddito è riconosciuto un aiuto per il primo anno di vita del bambino e per il 2019 è stato previsto un aumento dell'assegno, nella misura del 20% per il secondo figlio.
Questi gli importi del bonus bebé
- per il primo figlio da un minimo di 80 euro a un massimo di 160 euro al mese in base al reddito Isee;
- per il secondo invece l'assegno risulterà più corposo grazie all'aumento del 20%. Esso varierà infatti da un minimo di 96 euro a un massimo di 192 euro al mese, in base al reddito Isee.
Per avere diritto al bonus bebè il reddito Isee annuo non deve superare i 25.000 euro annui, se però il reddito non raggiunge i 7000 euro annui, allora l'importo del bonus sarà raddoppiato. Per chiedere il bonus bebè è necessario presentare domanda all'Inps:
- in via telematica tramite il sito dell'Inps;
- telefonicamente, contattando contact center integrato.
Alla richiesta, che è diversa e distinta per ogni figlio, è necessario allegare la certificazione Isee, nel termine di 90 giorni dalla nascita del primo o del secondo o dall'ingresso del bambino adottato o affidato in famiglia. La presentazione tardiva della domanda rispetto ai termini richiesti, comporta la perdita dei diritti degli arretrati, non al bonus.
Assegno di maternità per mamme disoccupate e casalinghe
L'assegno di maternità è invece riconosciuto dal Comune di residenza e da questo pagato per conto dell'Inps. Hanno diritto a questo beneficio le mamme disoccupate o casalinghe che non lavorano o che non hanno versato almeno 3 mesi di contributi nell'ultimo anno e mezzo, il cui reddito Isee non superi i 17.141,45 euro. La domanda deve essere quindi presentata direttamente al Comune o avvalendosi dell'aiuto di un patronato entro 6 mesi dalla nascita del bambino o dall'ingresso dell'adottato o affidato in famiglia, allegando copia:
- del certificato Isee completa della dichiarazione sostitutiva (Dsu);
- del documento d'identità della mamma;
- del codice Iban della mamma;
- del permesso di soggiorno della richiedente e del neonato, se la mamma è extracomunitaria.
Bonus per le future neo mamme
Il bonus mamma domani o premio di nascita è un aiuto, che viene erogato in un'unica soluzione, nell'importo di 800 euro dal 7° mese di gravidanza e in caso di affido o adozione. Ne hanno diritto le cittadine italiane, europee ed extracomunitarie con permesso di soggiorno in regola. La domanda, da presentare per ogni nuovo nato, adottato o in affido, deve essere presentata all'Inps. Una volta riconosciuto, il bonus mamma viene versato direttamente sul conto corrente bancario o postale.
Bonus istruzione per i figli
Aiuti statali sono previsti anche per l'istruzione dei propri figli:
- esenzione dalle tasse scolastiche per i titolari di un reddito Isee sotto i 15.748,79 euro;
- bonus libri previsto da regioni e Comuni e che viene erogato in base a determinati limiti di reddito, che vengono stabiliti annualmente;
- esenzione tasse universitarie per le facoltà statali ai titolari di un reddito Isee sotto i 13.000 euro;
- riduzione delle tasse universitarie per i titolari di un reddito Isee compreso tra i 13.000 e 30.000 euro.
Bonus per i figli a carico
Il bonus per chi ha figli a carico, ovvero che anche oltre i 18 anni, non sono in grado di mantenersi da soli perché titolari di redditi decisamente bassi si traduce in una detrazione fiscale dalle tasse.
Sono considerati figli a carico
- i figli di età inferiore ai 24 anni, titolari di un reddito annuo non superiore ai 4000 euro (con decorrenza però dalla dichiarazione dei redditi 2020);
- e i figli con più di 24 anni che percepiscono un reddito annuo che non supera i 2.840,51 euro.
Bonus per le famiglie numerose
Chi ha più di 4 figli, rientrando nella definizione di famiglia numerosa, può beneficiare di un'ulteriore detrazione, rispetto a quella appena vista per i figli a carico, pari a 1.200 euro, indipendentemente dal reddito e dall'intervallo di tempo in cui il figlio risulta non ancora autonomo. Nel caso in cui la detrazione risulti superiore alle tasse dovute, a favore del contribuente si creerà un credito d'imposta.
I bonus e le agevolazioni per le cure mediche
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Per quanto riguarda gli aiuti sanitari, sono previste agevolazioni consistenti in prestazioni, a tariffe agevolate o esenzioni vere e proprie per farmaci e cure mediche, in presenza di determinate condizioni e requisiti.
In particolare hanno diritto al dentista sociale e ad agevolazioni particolari sul prezzo del servizio i cittadini:
- con un Isee inferiore a 8.000 euro;
- coloro che godono dell'esenzione dal pagamento del ticket per età o patologia o inabili al lavoro con Isee sotto i 10.000 euro;
- titolari di una social card;
- donne in stato di gravidanza, indipendentemente dal reddito, limitatamente alle visite odontoiatriche, pulizia e insegnamento dell'igiene.
L'esonero dal pagamento del ticket sanitario per motivi di reddito è invece previsto per:
- i soggetti di età inferiore ai 6 anni e superiore ai 65 parte di un nucleo familiare con un reddito annuo sotto a 36.151,98 euro;
- i disoccupati e i loro familiari a carico se il reddito annuo non supera i 8.263,31 euro, che si innalza a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e che aumenta di 516,46 euro per ogni figlio a carico;
- chi è titolare di una pensione sociale e i loro familiari a carico;
- chi è titolare della pensione minima e ha più di 70 anni e loro familiari a carico, con i limiti di reddito visti sopra.
Il conto corrente base
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Una delle agevolazioni più interessanti per i titolari di redditi bassi è il conto corrente base, che prevede solo il pagamento di un canone annuo, senza spese ulteriori, commissioni, e costi vari.
L'unico limite? La possibilità si compiere solo certe operazioni gratuitamente, per cui, se vi sono movimentazioni ulteriori rispetto al conto base, al correntista verranno applicate le tariffe ordinarie.
I conti corrente base, sono previsti per i titolari di un reddito Isee sotto i 11.600, che sale a 18.000 euro lordi per i pensionati, purché privi di un precedente rapporto bancario.
Vediamo a questo punto quali sono le operazioni consentite per chi ha un conto base:
- elenchi dei movimenti nel limite di 6 volte all'anno;
- 6 prelievi di contanti allo sportello;
- 12 prelievi annuali presso sportelli di banche diverse sul territorio nazionale;
- 36 accrediti annui tramite bonifico;
- 6 pagamenti annui a mezzo bonifico bancario o addebito sul conto;
- 12 pagamenti annui con bonifico o addebito diretto sul conto corrente;
- 12 versamenti di contanti o assegni sul conto;
- l'invio per 4 volte all'anno degli estratti conto e del documento di sintesi;
- comunicazioni di trasparenza 1 volta all'anno;
- 1 volta all'anno possibilità di chiedere una carta di debito, il suo rinnovo o la sua sostituzione.
Illimitati invece i prelievi allo sportello della Banca o del gruppo di appartenenza purché in Italia, gli addebiti diretti sul conto e i pagamenti con carta di debito.
Il reddito di cittadinanza
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Una delle misure più attese degli ultimi anni dai senza reddito e dalle famiglie in difficoltà è sicuramente il reddito di cittadinanza, misura che tuttavia richiede tutta una serie di requisiti piuttosto stringenti per la sua concessione. La misura la cui decorrenza è prevista per aprile, mira a garantire a tutti coloro che presentano i requisiti richiesti il raggiungimento della soglia minima di reddito pari a 780 euro mensili per un totale annuo di 9.360 euro di reddito (che è il limite Isee per la concessione della misura). Importo previsto per chi è solo, visto che sono previsti aumenti dello 0,4 % se del nucleo familiare fa parte anche il coniuge e dello 0,2% per ogni figlio del nucleo. Sulla misura del reddito di cittadinanza però incideranno anche altri fattori:
- un patrimonio immobiliare (ad eccezione della prima casa) che non deve superare i 30.000 euro;
- un patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per i single e non superiore a 10.00 euro per i nuclei familiari, in base ai suoi componenti.
Massimali che possono essere incrementati di ulteriori 5000 euro per ogni componente disabile del nucleo familiare.
Gli ulteriori requisiti richiesti al momento dalla bozza del decreto sul reddito di cittadinanza, salvo modifiche, sono i seguenti:
- trovarsi in uno stato di disoccupazione involontaria;
- dimostrare che ci si sta attivando nella ricerca di un'occupazione;
- prendere parte ai corsi di formazione e di riqualificazione professionale proposti.