di Valeria Zeppilli - Velocizzare il rito civile. È questo l'obiettivo del progetto di legge presentato dal deputato Cataldi, che ne affida il raggiungimento a una serie di interventi volti a eliminare le lungaggini inutili che appesantiscono il processo (Leggi Riforma processo civile: addio alle udienze inutili).
Tra di essi, merita una particolare attenzione la proposta di eliminare l'udienza di giuramento del CTU, un'incombenza che si reputa inutile compiere in aula e dalla quale deriva una superflua stasi del processo, che può durare anche mesi.
Giuramento in cancelleria
Il giuramento da parte del consulente di adempiere fedelmente al proprio incarico è tuttavia un passaggio imprescindibile, che non può essere eliminato.
Come fare allora?
Il progetto di legge ipotizza una modifica dell'articolo 191 del codice di procedura civile, che sposta il luogo del giuramento dall'aula alla cancelleria.
Il nuovo giuramento del CTU
In particolare, il meccanismo proposto prevede i seguenti passaggi:
- il giudice in udienza nomina il CTU e, contestualmente, formula i quesiti affidando alla cancelleria il compito di inoltrarli al consulente con invito a convocare le parti per dare inizio alle operazioni peritali,
- il consulente, dopo aver ricevuto l'incarico, deve recarsi in cancelleria per giurare di adempiere fedelmente al proprio incarico con dichiarazione scritta resa dinanzi al cancelliere,
- il cancelliere allega la dichiarazione di giuramento al fascicolo d'ufficio.
In tal modo, nell'economia dell'intero processo si potrebbero risparmiare i diversi mesi attualmente spesi per fissare un'udienza, ovverosia quella di giuramento del CTU, che potrebbe essere in realtà evitata solo con qualche piccolo aggiustamento del codice di rito, come quello proposto nella recente proposta di legge.
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