di Gabriella Lax - È un caso di cronaca, l'arresto a Mantova di un professore di liceo accusato di pedopornografia, di cui sono state vittime alcuni degli studenti del liceo dove insegnava, a riportare l'attenzione su un tema, relativo sempre alla città di Mantova, che avevamo trattato qualche giorno fa.
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Foto in rete dei figli, un grave pericolo, il monito della polizia postale
Il tribunale di Mantova si può fregiare di un importante precedente: i giudici della sezione diritto di famiglia hanno diffuso, attraverso comunicato del consiglio dell'ordine degli avvocati di Mantova, un modello per le conclusioni congiunte che gli avvocati redigono negli affari di diritto di famiglia. In tale modello, al punto n.4, è stato inserito il «divieto di pubblicare le foto dei figli sul profilo Facebook, nonché su ogni altro social network, provvedendosi alla immediata rimozione di quelle esistenti». Un invito non solo ai genitori separati, divorziati, ma esteso a tutti i genitori sul pericolo della pubblicazione in rete delle foto.
Proprio in rete il professore di Mantova adescava le sue piccole prede, scambiando poi coi malcapitati video e foto intime. Le parole del comandante della polizia postale di Mantova, Luca Zardi, nella conferenza stampa seguita all'arresto per possesso e divulgazione di materiale pedopornografico reperito sui social, e riportate dalla Gazzetta di Mantova, vanno nella direzione della tutela dei figli, con un rinnovato appello ai genitori e con espresso riferimento al divieto introdotto dal Tribunale mantovano.
«Tenete sempre d'occhio cellulari e computer dei figli, e soprattutto le chat che frequentano e, nello stesso tempo, evitate di pubblicare le foto dei figli sui vari social, perché è ciò che i malintenzionati cercano per adescare i ragazzini».