di Lucia Izzo - L'Unione Europea interviene con appositi finanziamenti in diversi settori per perseguire fini di integrazione economica e sociale dei Paesi membri. Ciò avviene attraverso appositi "fondi strutturali", strumenti finanziari redistributivi con cui l'Unione persegue la propria politica regionale, per raggiungere il fondamentale obiettivo della coesione economica e sociale tra le regioni degli Stati membri, in particolare quelle meno sviluppate.
Tra questi rientra il Fondo sociale europeo (FES) che persegue, in particolare, obiettivi di inclusione sociale e buon governo.
- Cos'è il Fondo sociale europeo
- Gli obiettivi del FSE
- Come funziona il FSE
- Come partecipare al Fondo sociale europeo
- Il Fondo sociale europeo in Italia
Cos'è il Fondo sociale europeo
[Torna su]
Il Fondo Sociale Europeo (FSE), istituito con il Trattato di Roma nel 1957, è il più antico tra i Fondi strutturali e rappresenta il principale strumento finanziario attraverso cui l'Unione sostiene e promuove l'occupazione, aiuta i cittadini a trovare posti di lavoro migliori, promuove lo sviluppo dell'istruzione e formazione e assicura opportunità lavorative più eque per tutti, soprattutto per i soggetti più vulnerabili. Le risorse dell'FSE ammontano a circa il 10% del budget comunitario totale.
Tali obiettivo vengono attuati attraverso dispositivi finanziari che supportano le azioni dei singoli Paesi finalizzate a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni europee. Per perseguire questi fini, il FSE investe letteralmente nel "capitale umano" dell'Europa, ovvero i lavoratori, i giovani e coloro che cercano un lavoro.
Gli obiettivi del FSE
[Torna su]
Obiettivo di fondo del FSE continua a essere l'aumento del tasso occupazionale, ma nel corso degli anni questo fine si è dovuto adattare e adeguare alle diverse sfide all'orizzonte. Ad esempio, il FSE, nei suoi primi anni, si concentrava sulla migrazione dei lavoratori entro i confini europei, mentre successivamente è passato a combattere la disoccupazione tra i giovani e le persone scarsamente qualificate.
Per il periodo 2014-2020, invece, maggiore enfasi è stata posta sugli strumenti per combattere la disoccupazione giovanile, sulla promozione di un invecchiamento attivo, sul sostegno all'innovazione sociale e sul supporto dei gruppi svantaggiati ed emarginati (donne, i giovani, gli over 50, gli immigrati ed i disabili.
Oggi, dunque, il FSE consente agli Stati membri di attuare politiche attive del mercato del lavoro a vantaggio di ogni ceto sociale. Il Fondo sostiene i lavoratori attraverso i finanziamenti di azioni volte a rispondere alle esigenze di flessibilità che garantiscano, attraverso le strategie applicate alla formazione continua, alla mobilità e all'adattamento delle trasformazioni del mercato del lavoro, anche la sicurezza dell'occupazione e del reddito.
È la Commissione europea, congiuntamente agli Stati membri, a stabilire le priorità dell'FSE e le modalità di assegnazione delle sue risorse. Tra queste priorità troviamo la promozione dell'adattabilità dei lavoratori e delle imprese, grazie allo sviluppo, rispettivamente, di nuove competenze e nuovi metodi di lavoro.
Altre riguardano invece il miglioramento dell'accesso all'occupazione essendo volte ad aiutare i giovani nella transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro oppure a impartire formazione ai disoccupati scarsamente qualificati per migliorarne le prospettive occupazionali. La formazione professionale e l'apprendimento permanente, che consentono ai cittadini di ottenere nuove competenze, costituiscono una parte significativa di molti progetti dell'FSE.
Come funziona il FSE
[Torna su]
Durante il periodo di programmazione settennale, ciascuno Stato membro concorda, assieme alla Commissione europea, uno o più programmi operativi per i finanziamenti dell'FSE che stabiliscono le priorità di intervento delle attività del fondo e i relativi obiettivi.
I suddetti programmi si occupano di finanziare progetti nel campo dell'occupazione che variano significativamente per natura, dimensioni e portata. I progetti sono attuati e gestiti da una rosa di organizzazioni, pubbliche e private, denominate beneficiari che comprendono amministrazioni pubbliche, organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, ONG, enti di beneficenza e aziende.
I progetti che il Fondo finanzia variano significativamente per natura, dimensioni e portata e sono attuati e gestiti da una rosa di organizzazioni denominate beneficiari che comprendono amministrazioni pubbliche, organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, ONG, enti di beneficenza e aziende.
I singoli individui che partecipano a un progetto FSE e ne beneficiano sono denominati partecipanti e tra loro figurano gruppi molto variegati: generalmente si tratta di individui che ne usufruiscono, ad esempio insegnanti, scolari, disoccupati giovani e meno giovani, ma anche lavoratori anziani desiderosi di aggiornare le proprie competenze, aspiranti imprenditori e cittadini in cerca di consigli per avviare la propria attività.
Tuttavia è ben possibile che tra i beneficiari figurino anche organizzazioni o aziende che, ad esempio, organizzano corsi di formazione per i propri lavoratori o per ottenere un supporto alla gestione di nuove prassi operative.
Finanziamenti
Per sostenere concretamente i programmi operativi, l'Unione si occupa poi di distribuire i finanziamenti del FSE agli Stati membri e alle regioni: pertanto, il FSE è definito e attuato in partenariato dalla Commissione europea e dalle autorità nazionali e regionali.
Il livello dei finanziamenti dell'FSE e i tipi di progetti finanziati variano da una regione all'altra a seconda della loro ricchezza relativa. Le regioni europee sono divise in tre categorie di finanziamento in base al PIL regionale pro capite messo a confronto con la media UE (a 27 Stati membri).
Il Fondo sociale europeo, dunque, non funziona in stile "ufficio di collocamento" e non pubblica offerte di lavoro, ma finanzia decine di migliaia di progetti locali, regionali e nazionali in materia di occupazione in tutta Europa, partendo dai piccoli progetti gestiti da associazioni benefiche locali per aiutare i disabili a trovare un posto di lavoro idoneo fino ad arrivare ai progetti di portata nazionale per promuovere la formazione professionale presso l'intera popolazione.
Alla base del funzionamento dell'FSE vi sono altri due importanti principi, ovvero il cofinanziamento, che assicura la partecipazione a livello nazionale e regionale, e la gestione condivisa, che consente una corretta ripartizione delle responsabilità
Cofinanziamento
I finanziamenti dell'FSE, infatti, sono sempre accompagnati da un finanziamento pubblico o privato e i tassi di cofinanziamento variano tra il 50% e l'85% (il 95% in casi eccezionali) dei costi totali dei progetti, a seconda della ricchezza relativa della regione.
Gestione condivisa
Per quanto riguarda le linee guida del FSE, queste vengono stilate a livello europeo attraverso consultazioni con un'ampia rosa di parti interessate, mentre i programmi operativi sono negoziati tra le autorità nazionali e la Commissione. L'attuazione, tramite i programmi operativi, è a cura delle autorità competenti di ciascun paese.
Ma sono anche altre le parti coinvolte, ad esempio ONG e organizzazioni dei lavoratori al fine di elaborare una strategia FSE e monitorare la sua attuazione. La collaborazione, infatti, rappresenta il miglior metodo per verificare che le risorse siano impiegate nel modo più efficace ed efficiente possibile e rispondano ai bisogni di una determinata regione o comunità.
Come partecipare al Fondo sociale europeo
[Torna su]
Il Fondo finanzia una rosa variegata di progetti volti a migliorare le prospettive occupazionali e i posti di lavoro dei cittadini. Le organizzazioni e i singoli cittadini interessati a partecipare possono accedere ai finanziamenti tramite diverse modalità.
I finanziamenti del Fondo sono disponibili tramite gli Stati membri e le regioni, quindi i progetti non vengono finanziati direttamente da Bruxelles. Le organizzazioni e i cittadini interessati a saperne di più sui finanziamenti FSE devono contattare l'autorità incaricata della gestione del fondo nel proprio paese o nella propria regione o visionare i siti web nazionali e regionali del FSE e i servizi locali per l'occupazione.
In Italia, a livello nazionale, molte informazioni sono reperibili sul portale dell'Anpal, dove nell'apposita sezione dedicata al Fondo sociale europeo 2014-2020 si trova l'elenco dei Programmi operativi con i collegamenti alle rispettive pagine istituzionali.
Il Fondo sociale europeo in Italia
[Torna su]
In Italia, i finanziamenti del FSE sono utilizzati, in particolare, per accrescere le opportunità di occupazione (soprattutto per i giovani), promuovere lo sviluppo dell'istruzione e della formazione, affinare le competenze della forza lavoro, e migliorare la situazione dei soggetti più svantaggiati e vulnerabili.
Il Fondo, inoltre, sta investendo anche nelle capacità istituzionali e nell'efficienza delle amministrazioni e dei servizi pubblici nell'ottica di promuovere una regolamentazione, una governance e riforme più efficaci.
I finanziamenti sono utilizzati in base a Programmi operativi, elaborati e gestiti dalle autorità di gestione, per realizzare progetti affidati a operatori, organismi o imprese, pubblici o privati, chiamati "beneficiari". Questi ultimi sono individuati dalle autorità di gestione tramite procedure pubbliche. Le autorità di gestione possono essere nazionali oppure regionali.
In Italia, la gran parte delle risorse FSE sono gestite dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano, per cui la maggior parte delle informazioni pratiche per accedere alle attività formative cofinanziate dal FSE sono pubblicate sui rispettivi siti.
In Italia il FSE cofinanzia 21 Programmi operativi regionali (POR), uno per ciascuna Regione e Provincia autonoma: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto.
A questi si aggiunge il finanziamento di 8 Programmi operativi nazionali (PON), di cui 2 gestiti dall'Anpal (Pon Iniziativa Occupazione Giovani e Pon Sistemi di politiche attive per l'occupazione. Altri 6 (che, tranne il Pon Inclusione, sono tutti plurifondo, quindi cofinanziati dal FSE e dal FESR), sono gestiti da altre Amministrazioni e sono: PON Inclusione; PON Città Metropolitane; PON Legalità; PON per la Scuola - Competenze e ambienti per l'apprendimento; PON Ricerca e Innovazione; PON Governance e Capacità istituzionale.
• Foto: 123rf.com