Ma cosa si intende esattamente con e-voting?
- Cos'è l'e-voting e quali sono i rischi che ne derivano
- Il voto elettronico rispetta i principi costituzionali
- I vantaggi del voto elettronico. Una soluzione anche per l'Italia?
Cos'è l'e-voting e quali sono i rischi che ne derivano
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In generale si tratta dell'attività di votazione che avviene attraverso meccanismi elettronici. Più nello specifico, questa espressione comprende sia l'utilizzo di mezzi elettronici nei seggi elettorali sia il voto espresso tramite internet: cosiddetto Internet-voting o I-voting.
Il fenomeno del voto elettronico è stato sperimentato in diversi paesi, sia per le elezioni locali sia a livello nazionale. In alcuni casi i test hanno dato un esito negativo, soprattutto per problemi legati alla sicurezza e alla vulnerabilità dei software. È necessario infatti che i programmi siano tali da garantire la privacy degli elettori e la segretezza dei voti espressi, oltre che essere immuni ai rischi della rete: "cyberattack" e "hackers".
Il voto elettronico rispetta i principi costituzionali
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Un sistema elettorale per dirsi democratico deve rispettare principi costituzionali, quali il suffragio universale, la libertà di voto e segretezza, espressi a livello internazionale e nazionale. E allora il dibattito attorno al voto elettronico riguarda anche questo: l'e-voting è in grado di garantire tali principi elettorali?
A tal proposito, l'Estonia può fornire delle risposte interessanti in merito al voto online. Questo piccolo stato, solo per dimensione, è tra i paesi europei più all'avanguardia: dalla residenza digitale (e-residency) al voto elettronico, che dal 2007 è stato adottato anche per le elezioni parlamentari. Le strutture altamente tecnologiche di questo paese hanno permesso l'introduzione del voto online.
I-voting in Estonia
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Il sistema I-voting introdotto in Estonia sembra garantire i seguenti principi costituzionali:
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Suffragio universale. Ciascun elettore ha diritto di votare senza discriminazione alcuna. Internet, strumento sempre più diffuso, è potenzialmente in grado di garantire a chiunque il suo accesso e quindi di votare online. Tuttavia, non tutti hanno le necessarie competenze digitali (si pensi ad esempio agli anziani). Così l'Estonia ha introdotto questo sistema come alternativa a quello tradizionale, lasciando l'elettore libero di scegliere il mezzo più opportuno per votare.
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Libertà di voto. Ciascun elettore è libero di votare senza condizionamenti e pressioni esterne. Tale principio viene rispettato più facilmente quando la procedura è soggetta a controlli, come avviene nei seggi elettorali. Ciò non può dirsi nel caso del voto online, quando la scelta si effettua con un click, seduti comodamente a casa. L'Estonia, tuttavia, consente ai suoi elettori di votare online più volte, fino al giorno ufficiale delle elezioni. Solo l'ultimo voto viene però considerato e va ad annullare quelli precedenti, eventualmente estorti con violenza. L'elettore ha quindi la possibilità di correggere il suo voto qualora non corrisponda alla propria volontà. Inoltre, il voto nei seggi elettorali viene preferito a quello online.
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Segretezza. Il voto è segreto e non deve essere possibile ricondurre l'elettore al suo voto. La soluzione adottata dall'Estonia garantisce tale principio, grazie a un sistema di crittografia asimmetrica. Vengono prodotte due chiavi, una pubblica e una privata. La prima è conosciuta da tutti e viene utilizzata dall'elettore per votare. Una volta che è stata confermata la scelta, il voto viene criptato e può essere letto solo dalle autorità in possesso della corrispondente chiave privata. Inoltre, una volta avvenuta l'identificazione e l'autenticazione tramite dispositivi elettronici ("Digi-ID" e firma digitale), i dati dell'elettore vengono rimossi, tutelando così il suo anonimato.
I vantaggi del voto elettronico. Una soluzione anche per l'Italia?
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Il voto elettronico è quindi in grado di fornire risposte conformi alle esigenze costituzionali. È inoltre potenzialmente idoneo ad aumentare il coinvolgimento degli elettori nelle scelte politiche di un paese e può essere altresì più efficiente.
E-voting o I-voting non è quindi una soluzione totalmente da scartare e l'Italia potrebbe rimettersi in pista e riprendere in mano i progetti abbandonati nel 2006.
Dott.ssa Isabella Lorenzoni (isabella.lorenzoni1@gmail.com)
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