La Corte di Cassazione offre un'arma in piu' ai condomini per tutelarsi dalle cattive abitudini degli inquilini maleducati e sancisce che e' legittimo, nel corso delle assemblee condominiali, fare la 'spia' sulle cattive abitudini degli inquilini che a volte sfociano addirittura nel reato. In particolare, la Quinta sezione penale ha accolto il ricorso di Egidio R., un 57enne di Lodi che per ben due volte si era visto condannare per avere offeso l'onore e il decoro, con tanto di condanna al risarcimento dei danni morali, dell'inquilina Bruna A. che era stata sorpresa a 'danneggiare, il 29 gennaio del '98, la fiancata di un'autovettura parcheggiata mediante l'utilizzo di una chiave' in prossimita' del passo carraio condominiale. Per il Tribunale di Lodi, e il verdetto era stato confermato dalla Corte d'appello di Milano (gennaio 2002), Egidio R. andava condannato per diffamazione 'a prescindere dalla verita' dell'accaduto', data 'l'offensivita'' del fatto attribuito. Per la Suprema Corte, invece, che ha accolto il ricorso di Egidio, e' legittimo il comportamento del condomino che denuncia, in mezzo agli altri, i comportamenti deplorevoli di qualche inquilino, diversamente 'sarebbe inibito ai condomini di segnalare all'amministratore condominiale la condotta pregiudizievole per il diritto sulla cosa comune posta in essere da altro condomino'.
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