di Gabriella Lax - Niente saldo e stralcio per i contributi richiesti a seguito di accertamento. Lo specifica la Cassa forense dopo aver ricevuto la risposta alla lettera di diffida inviata all'Agenzia delle entrate-Riscossione per avere chiarimenti circa la misura contenuta nella manovra 2019, denominata "saldo e stralcio".
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Cassa forense, niente "saldo e stralcio" per contributi dopo accertamento
L'Agenzia delle entrate, come si legge nel comunicato della Cassa forense, chiarendo la propria posizione rispetto alla misura contenuta nella Legge di Bilancio
2019, ha riconosciuto «la fondatezza delle osservazioni di Cassa Forense, ha confermato che si atterrà alle indicazioni fornite, vista la posizione di autonomia riconosciuta dal Legislatore alla Cassa in funzione della propria natura giuridica di diritto privato, nonché per il fatto che è la stessa legge ad escludere espressamente dalla sanatoria le cartelle emesse "a seguito di accertamento" dell'Ente previdenziale nei confronti dei propri iscritti».Ma non finisce qui, perché la disposizione, come avverte ancora la Cassa forense potrebbe rivelarsi «un vero e proprio "boomerang" per gli stessi teorici beneficiari, in quanto, per i liberi professionisti, a differenza dei lavoratori dipendenti, non vige il principio dell'automaticità delle prestazioni e ciò, in molti casi, comporta l'impossibilità, in caso di mancato versamento dell'effettiva contribuzione dovuta, di maturare il diritto alla pensione».
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