di Valeria Zeppilli - Il decreto di sospensione della patente di guida, conseguente alla violazione dei limiti di velocità su strada, può essere invalido per tante ragioni, alcune delle quali difficili da scorgere per la maggior parte degli automobilisti. Ma non per i più attenti e oculati, come quello difeso dall'Avv. Roberto Iacovacci nel giudizio instauratosi dinanzi al Giudice di pace di Grosseto e conclusosi con la sentenza numero 549/2018 qui sotto allegata.
La delega prefettizia
Nel caso di specie, infatti, ad aver "salvato" l'automobilista dalla sospensione della patente di guida è stata l'assenza di idonea delega rilasciata dal Prefetto al Funzionario che ha sottoscritto il relativo decreto.
"Frugando" tra le carte relative alla sanzione accessoria impugnata, l'uomo, con il supporto del suo avvocato, era infatti riuscito a scoprire che, tra le materie delegate dal Prefetto al Funzionario, non rientrava anche il potere di disporre la sospensione delle patenti di guida in applicazione di sanzioni accessorie alla condanna penale irrogata dal Giudice ordinario agli automobilisti scoperti a guidare oltre i limiti di velocità consentiti.
Sospensione annullata
Il Prefetto, dinanzi a tale obiezione, non è riuscito adeguatamente a difendersi: nella costituzione (avvenuta dopo che il Giudice di Pace aveva già concesso all'automobilista l'inibitoria) si era limitato a rilevare che nel decreto di sospensione della patente erano stati indicati gli estremi del provvedimento prefettizio di delega.
Il contenuto di tale provvedimento, però, non è bastato a giustificare la sospensione.
Si ringrazia il Consulente Tecnico Investigativo Giorgio Marcon per la cortese segnalazione
Scarica pdf sentenza Gdp Grosseto numero 549/2018
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