La Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. n. 19967/2006) ha stabilito che si può offendere anche parlando in dialetto. I Giudici del Palazzaccio, nella fattispecie, hanno precisato che ?le parole usate dall'imputato erano obiettivamente scurrili e lesive dell'onore e del decoro della persona offesa ed erano comprensibili da parte di chiunque, al di la della provenienza dialettale di alcune di esse, in quanto usate in ambito nazionale e riconosciute dalla generalità degli italiani come espressioni ingiuriose, per cui deve ritenersi provato che la persona offesa abbia percepito le espressioni ingiuriose in tutta la loro carica specificamente offensiva, come dalla stessa affermato?.
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