di Gabriella Lax - Per chi volesse fare opposizione ai verbali multa la situazione negli ultimi tempi si è complicata per la mancanza della prova certa della data per la mancanza del timbro nella busta.
Multe: mancanza data certa sul plico
A sottolineare la gravità della situazione ci pensa il Sole 24 Ore; succede negli ultimi mesi che, al momento del ritiro del verbale d'infrazione stradale in alcuni uffici postali (è successo nelle province di Cosenza, Foggia e Venezia), è difficile ottenere con il plico la prova certa della data in cui esso è stato consegnato a causa del fatto che gli addetti non appongono più il timbro a data sulla busta e non rilasciano documentazione sostitutiva.
Nel caso in cui si debba opposizione contro il verbale risulta pressocché impossibile dimostrare al giudice che il ricorso è stato depositato entro i termini che, si ricorda, decorrono dal giorno in cui la notifica si è perfezionata per il destinatario, che sovente è proprio quello in cui egli ritira il plico all'ufficio postale.
A sua difesa, Poste italiane chiarisce che non c'è stato alcun cambiamento nella procedura: gli uffici devono sempre timbrare «al momento del ritiro di tutti gli atti notificati ai sensi della legge 890/82: multe, cartelle esattoriali, avvisi di pagamento, atti giudiziari». Precisazioni che sconfessano prassi locali adottate dopo le proteste dei legali, nelle quali gli addetti timbrano atti solo di una di queste categorie.
Sarebbe necessaria una circolare chiarificatrice che uniformasse la prassi.
Resta fuori dalle problematiche chi le paga le multe poiché la data di notifica è nota agli organi di polizia, che la utilizzano autonomamente per determinare se il versamento è tempestivo.
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