di Valeria Zeppilli - Gli avvocati, nell'esercizio della loro professione, devono attenersi a specifiche regole etiche e comportamentali, al pari di tutti gli altri professionisti.
Tali regole, che fanno parte della deontologia, vanno seguite nei rapporti con i propri clienti, ma anche nelle relazioni con le controparti, i colleghi e gli altri professionisti.
Come si legge nel sito del CNF, "Anche tramite il rispetto di tali norme di comportamento, l'avvocato contribuisce all'attuazione dell'ordinamento giuridico per i fini della giustizia".
- Codice deontologico forense
- Deontologia avvocati: le principali regole
- Deontologia avvocati: le sanzioni
- La potestà disciplinare
- Deontologia e formazione avvocati
Codice deontologico forense
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Le norme deontologiche alle quali gli avvocati si devono attenere sono contenute nel codice deontologico forense.
Il codice vigente, che ha sostituito un precedente testo, è del 31 gennaio 2014 ed ha attuato quanto previsto dalla legge professionale forense numero 247/2012. Esso è stato di recente sottoposto a modifiche nella seduta amministrativa del CNF del 23 febbraio 2018.
Deontologia avvocati: le principali regole
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Le regole che compongono la deontologia degli avvocati sono molteplici.
Tra le più rilevanti, si possono segnalare:
- il dovere di fedeltà
- il dovere di diligenza
- il dovere di segretezza e riservatezza
- il dovere di competenza
- il dovere di aggiornamento professionale e di formazione continua
- i doveri di lealtà e correttezza verso i colleghi e le istituzioni forensi.
Deontologia avvocati: le sanzioni
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Il rispetto della deontologia da parte degli avvocati è presidiato da sanzioni specifiche, individuate dal codice forense e variabili a seconda della tipologia e della gravità della violazione deontologica commessa, rispetto alla quale devono essere adeguate e proporzionate.
Le sanzioni disciplinari, più in particolare, sono:
- l'avvertimento
- la censura
- la sospensione
- la radiazione.
La potestà disciplinare
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Il potere di applicare le sanzioni spetta agli organi disciplinari, che a tal fine devono valutare il comportamento complessivo dell'incolpato, tenendo conto anche del fatto che la sanzione è unica anche se sono contestati più addebiti.
Essa va commisurata a una serie di fattori e, in particolare, alla gravità del fatto, al grado della colpa, all'eventuale dolo e alla sua intensità, al comportamento dell'incolpato precedente e successivo al fatto, al pregiudizio eventualmente subito dall'assistito e dal cliente.
Deontologia e formazione avvocati
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L'importanza della deontologia nella vita professionale degli avvocati emerge anche dal fatto che essa è oggetto necessario della formazione continua.
Infatti, il regolamento del CNF numero 6/2014, che disciplina le modalità di attuazione dell'obbligo formativo dei legali, prevede che durante ogni periodo di valutazione, della durata di un triennio, è necessario maturare almeno 60 crediti formativi, di cui non meno di 15 per ciascun anno. Di questi 60 crediti, almeno 9 devono riguardare la deontologia forense, di cui almeno 3 devono essere maturati per ciascun anno.
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