- Cos'è la moneta scritturale
- Moneta scritturale: chi può crearla
- Moneta scritturale privata
- La posizione di Bankitalia
- Moneta scritturale: è reato?
- La posizione della giurisprudenza
- La diffusione della moneta scritturale privata
Cos'è la moneta scritturale
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La moneta scritturale è uno strumento di pagamento virtuale, emesso dalle banche e dagli altri soggetti autorizzati in sostituzione della moneta legale e accettato come forma di pagamento essendo possibile convertirlo agevolmente in moneta legale, sulla base dell'esistenza di un deposito o di un rapporto di credito bancario.
Euro come moneta scritturale
Per comprendere meglio cosa si intende per moneta scritturale, possiamo fare l'esempio dell'euro: prima di divenire moneta legale, l'euro era moneta scritturale.
Più precisamente, già dal 1° gennaio 1999 al 31 dicembre 2001 è stato possibile aprire dei conti correnti in euro e fare trasferimenti di denaro in euro, come moneta scritturale. Non erano ammessi invece pagamenti in euro in contanti.
Moneta scritturale: chi può crearla
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La creazione di moneta scritturale è tradizionalmente affidata alle banche, alle finanziarie e agli altri soggetti abilitati a prestare servizi di pagamento, quali assegni, carte, addebiti diretti, bonifici e così via.
Per tale ragione si parla anche di moneta scritturale bancaria.
Moneta scritturale privata
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Nel corso degli ultimi anni, tuttavia, si è diffusa una prassi: l'emissione di moneta scritturale da parte di privati.
In sostanza, si tratta di strumenti di pagamento creati da privati e che possono essere accettati per estinguere i propri debiti nei confronti di coloro che decidono di aderire al sistema ideato e di accettarli. Il meccanismo su cui si fonda la moneta scritturale privata è quello dell'annotazione della creazione di moneta su propri registri contabili, da trasmettere per estratto al creditore.
Alla base della rivendicazione della possibilità per tutti di creare moneta scritturale in via autonoma viene posta la concezione di proprietà collettiva della moneta. Affermandola, alcuni soggetti hanno messo a disposizione nel web dei moduli da utilizzare per creare moneta scritturale e per comunicare il pagamento ai creditori.
La posizione di Bankitalia
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L'utilizzo di moneta scritturale creata da privati, tuttavia, ha ricevuto l'espressa condanna della Banca d'Italia che, nel suo sito, invita tutti a non utilizzare tali modalità di pagamento e a non fare affidamento su organismi che le emettono.
Come si legge in un avviso al pubblico diffuso tramite il sito web di Bankitalia, "sulla base della normativa internazionale e nazionale, l'unica forma di moneta legale - ossia dotata del potere di estinguere le obbligazioni in denaro - è la moneta emessa dalla Banca Centrale Europea (BCE), in quanto la sua creazione si basa su rigorose procedure che garantiscono la fiducia generale nella moneta e la stabilità del suo valore nel tempo".
Secondo la Banca d'Italia, il meccanismo di creazione di moneta scritturale da parte dei privati vorrebbe replicare la cosiddetta moneta bancaria o scritturale, senza considerare che la prestazione di simili servizi di pagamento "è un'attività consentita per legge esclusivamente ai soggetti abilitati, quali banche, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento. Tali intermediari sono sottoposti dalla legge alla vigilanza della Banca d'Italia, finalizzata ad assicurarne la sana e prudente gestione, la stabilità complessiva nonché l'osservanza delle norme (art. 5 Testo unico bancario, d. lgs. n. 385 del 1993)".
Moneta scritturale: è reato?
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Addirittura, secondo Bankitalia, chi emette moneta scritturale privata commetterebbe un illecito penalmente rilevante. Si legge infatti nel predetto avviso al pubblico che "Secondo il Testo unico bancario (artt. 131-bis e 131-ter) l'abusiva emissione di moneta elettronica e l'abusiva prestazione di servizi di pagamento costituiscono un reato".
Per tale ragione, per la Banca d'Italia "I soggetti creditori non possono accettare queste forme di "pagamento", e sono autorizzati ad attivare le tutele previste dall'ordinamento per il caso di inadempimento (avvio di azioni di recupero, applicazione di sanzioni o interessi di mora, ecc.)".
La posizione della giurisprudenza
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Anche la giurisprudenza sembra schierata dalla parte di Bankitalia.
In proposito si segnala, infatti, quanto affermato dal Tribunale di Treviso nella sentenza n. 1623/2018, in cui si legge che "per poter bonificare una somma di denaro a terzi, è necessario averne la giuridica disponibilità ed essere abilitati ad impartire disposizioni di pagamento attraverso il sistema bancario mediante il ricorso agli strumenti di pagamento previsti dall'ordinamento, giuridica disponibilità che non può di certo derivare da una arbitraria e fantasiosa autoproduzione".
La diffusione della moneta scritturale privata
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Nonostante ciò, ancora oggi la moneta scritturale privata continua ad essere creata e diffusa da soggetti che rivendicano la propria libertà di mettere in circolazione una simile modalità di estinzione delle obbligazioni in denaro.