Avv. Marco Sicolo - Come noto, il D.L. n. 4/19 ha introdotto importanti novità in materia di requisiti per la pensione, in particolare per quanto riguarda la nuova misura sperimentale di uscita anticipata, nota come Quota 100.
Il quadro generale dei requisiti pensione 2019, quindi, contempla alcune novità che si vanno ad affiancare alle previsioni tradizionali.
Cerchiamo di riassumere un breve prospetto di sintesi con una rassegna delle varie opzioni a disposizione dei lavoratori pubblici e privati:
- Pensione di vecchiaia
- Pensione anticipata
- Quota 100, i requisiti per la pensione
- Le altre opzioni per la pensione 2019
Pensione di vecchiaia
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Per il 2019 si registra uno scatto di cinque mesi nell'individuazione dell'età che dà diritto alla pensione di vecchiaia. L'innalzamento dell'aspettativa di vita, infatti, ha fatto sì che tale diritto maturi a 67 anni e non più a 66 anni e 7 mesi.
Il requisito relativo all'età dev'essere accompagnato a un minimo di 20 anni di contributi versati; in caso contrario, il diritto a percepire la pensione di vecchiaia 2019 non matura al compimento del 67° anno d'età, ma nel momento in cui si raggiunge il limite minimo contributivo anzidetto.
Va segnalato che lo scatto relativo all'aspettativa di vita non si applica nei confronti di chi abbia svolto lavori gravosi (marittimi, personale viaggiante, operai edili, camionisti, etc.) per 7 degli ultimi 10 anni di attività lavorativa, né per chi abbia svolto mansioni usuranti (ad es. in miniera) o lavoro notturno per 7 degli ultimi anni di attività lavorativa o per metà della vita lavorativa. Tutte queste categorie, pertanto, possono godere della pensione di vecchiaia già a 66 anni e 7 mesi, a patto di aver versato almeno 30 anni di contributi.
Pensione anticipata
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Grazie alla pensione anticipata, il lavoratore può ricevere il trattamento pensionistico prima del limite previsto per la pensione di vecchiaia, a patto che abbia maturato un determinato ammontare di contributi. Il decreto n. 4/19 ha imposto il blocco dell'adeguamento automatico della pensione anticipata al calcolo relativo all'aspettativa di vita.
Ciò significa che, mentre la pensione di vecchiaia 2019, come abbiamo appena visto, matura 5 mesi più tardi rispetto alla precedente disciplina, i requisiti della pensione anticipata 2019 (e fino al 2026) rimangono invariati, e pertanto il relativo diritto matura quando si raggiungano i 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e i 41 anni e 10 mesi per le donne, sia nel settore pubblico che privato.
La decorrenza del primo rateo pensionistico è prevista tre mesi dopo il raggiungimento dei contributi anzidetti (c.d. finestra mobile).
Quota 100, i requisiti per la pensione
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La più importante novità introdotta dal decreto pensioni è la c.d. Quota 100, una particolare forma di pensione anticipata che consente al lavoratore (pubblico o privato) di andare in pensione già a 62 anni con almeno 38 anni di contributi. Anche qui opera una finestra mobile, di tre mesi nel privato e di sei mesi nel pubblico: solo decorso tale periodo si inizia a percepire la pensione.
Nel periodo intercorrente tra l'uscita dal lavoro con Quota 100 e il raggiungimento dell'età normalmente pensionabile (67 anni) sarà possibile accumulare redditi da lavoro solo per prestazioni occasionali, con un limite massimo di 5 mila euro all'anno.
È stato stimato (fonte: Sole 24 Ore) che l'introduzione di Quota 100 consentirà in media, a chi ne usufruisce, di uscire con due anni e mezzo di anticipo rispetto a quanto sarebbe stato possibile con la normativa precedente.
Quota 100 è una misura sperimentale di durata triennale, ma una volta maturato il relativo diritto entro il termine di vigenza (fine 2021), lo stesso si considera cristallizzato, così come avviene anche per le pensioni anticipate e di vecchiaia. Ciò significa che, anche se non si esercita subito il diritto, lasciando il proprio lavoro, si avrà la possibilità di farlo in seguito, anche se la normativa in materia dovesse nel frattempo mutare.
Si ricorda, inoltre, che i limiti contributivi richiesti per la pensione di vecchiaia, anticipata o Quota 100 possono essere raggiunti anche grazie al cumulo contributivo, che consente al lavoratore di usufruire di un unico assegno, anche se abbia versato i propri contributi in disparate gestioni (compresa la previdenza dei professionisti, tranne che per Quota 100).
Le altre opzioni per la pensione 2019
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Ecco i requisiti pensione per le altre opzioni.
Opzione Donna prevede, come requisiti per la pensione, la maturazione del diritto a 58 anni (59 per le lavoratrici autonome) con almeno 35 anni di contributi.
Gli anticipi pensionistici (c.d. Ape), invece, consentono di usufruire di un "prestito ponte" dai 63 anni di età fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia, finanziato da una banca nell'Ape volontaria, dal datore nell'Ape aziendale e dallo Stato nell'Ape sociale (destinato a disoccupati, invalidi, a chi assiste familiari disabili e a chi ha svolto lavori gravosi). Il finanziamento ottenuto sarà poi restituito con una trattenuta sui ratei pensionistici, una volta maturati i requisiti.
Per i lavori usuranti e i lavori notturni l'uscita anticipata è possibile con almeno 61 anni e 7 mesi di età e 35 di contributi e un quorum totale pari a 97,6.
I lavoratori precoci, invece, cioè quelli che hanno versato un anno di contributi entro il 19° anno di età, possono uscire anticipatamente con 41 anni di contributi, a condizione di rientrare in una delle categorie previste (disoccupati, invalidi, caregivers, o aver svolto mansioni gravose).
Infine, l'isopensione, introdotta dalla Legge Fornero, consente di aderire all'esodo proposto dal datore in aziende con più di 15 dipendenti, con rateo mensile a carico dell'azienda e possibilità di anticipare l'uscita fino a 7 anni prima, rispetto alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia.