di Gabriella Lax - Giro di vite contro la blasfemia. Lo ha deciso il comune di Saonara (in provincia di Padova) comminando la multa fino a 400 euro a chi bestemmia in pubblico.
Saonara, il comune antibestemmia
Diecimila anime a Sonara e, da qualche tempo, un divieto con sanzione che ha fatto molto discutere. Nei 75 articoli del regolamento di polizia urbana, insieme al divieto di tagliare l'erba in certi orari e non tenere il cane al guinzaglio, il sindaco Stefan ha inserito una norma che colpisce i bestemmiatori. Soprattutto i bestemmiatori seriali, chiarisce il primo cittadino, coloro che si abbandonano alla blasfemia in modo continuativo e senza ragione. Pagherà 400 euro chi verrà sorpreso in luoghi pubblici a bestemmiare contro qualsiasi religione. Si tratta di un atto teso a colpire tutti i comportamenti incivili e, tra questi anche la bestemmia. Per far ben comprendere l'antifona sono anche stati stampati dei volantini, oltre che in italiano, anche in inglese, romeno e cinese.
La bestemmia è reato?
La notizia ha destato clamore mediatico tanto che persino giornali inglesi hanno voluto intervistare sui fatti il sindaco del comune Walter Stafan.
Ma si ricorda che la bestemmia in pubblico ha rappresentato un comportamento penalmente rilevante sino al 30 dicembre 1999, fino a quando cioè l'entrata in vigore del decreto legge n. 55/1999 (articolo 57) ha depenalizzato tale fattispecie (vedi anche Bestemmiare è reato?). Oggi, in caso di bestemmia (contro qualunque divinità anche non legata al cattolicesimo) l'articolo 724 del codice penale stabilisce che, chiunque utilizza invettive o parole oltraggiose contro la divinità in pubblico, soggiace alla sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra cinquantuno euro e trecentonove euro.
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