La vicenda
La pronuncia smentisce, dunque, la sentenza della corte d'appello di Torino che nel 2016 aveva affermato la sussistenza di diritti soggettivi in capo ai genitori degli studenti delle scuole dell'obbligo, in ordine sia alla scelta per i propri figli tra il servizio di ristorazione scolastica e il pasto portato da casa sia al consumo dello stesso nei locali scolastici nel medesimo orario del servizio di ristorazione.La decisione
I giudici del Supremo Consenso hanno statuito che "un diritto soggettivo perfetto e incondizionato all'autorefezione individuale, nell'orario della mensa e nei locali scolastici, non è configurabile e, quindi, non può costituire oggetto di accertamento da parte del giudice ordinario, in favore degli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado". Gli stessi, prosegue la S.C., "possono esercitare diritti procedimentali, al fine di influire sulle scelte riguardanti le modalità di gestione del servizio mensa, rimesse all'autonomia organizzata delle istituzioni scolastiche, in attuazione dei principi di buon andamento dell'amministrazione pubblica". Di Martino: supporteremo famiglie e scuoleAlla luce del nuovo pronunciamento delle Sezioni Unite - ha commentato l'assessora all'Istruzione Antonietta Di Martino - "l'Amministrazione procederà a supportare le famiglie e le scuole nelle prossime delicate fasi organizzative che conseguono al suddetto pronunciamento".
Codacons: sentenza calpesta diritti utenti, ricorreremo all'Ue
La sentenza di oggi "calpesta i diritti di milioni di famiglie e creerà il caos nelle scuole, oltre a un danno economico ingente per i consumatori" afferma il Codacons, commentando la decisione delle Sezioni Unite.
"Il diritto dei genitori di scegliere cosa far mangiare ai propri figli viene cancellato con un colpo di spugna dalla Cassazione, e l'alimentazione a scuola sarà soggetta alle decisioni delle mense" spiega il presidente Carlo Rienzi. Ora, il Codacons ne è certo, si "darà avvio al caos negli istituti scolastici che finora avevano lasciato libertà di scelta alle famiglie - e si obbligheranno - i genitori a pagare il servizio mensa con aggravi di spesa enormi a carico dei consumatori".
Da qui l'intenzione, conclude Rienzi, di portare "la questione all'attenzione delle autorità europee, anche attraverso un ricorso alla Corte di Giustizia affinché il sacrosanto diritto dei genitori di scegliere l'alimentazione dei propri figli sia garantito nel nostro paese".
Scarica pdf sentenza Cassazione SS.UU. n. 20504/2019
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