di Annamaria Villafrate - Il divieto di utilizzo di Whatsapp per i minori di anni 16 esiste ufficialmente da più di un anno, ma il consenso dei genitori aggira l'ostacolo e di fatto gli under sedici continuano a utilizzare la piattaforma di messaggistica più usata al mondo, senza particolari ostacoli o difficoltà. Per questo gli sviluppatori della applicazione stanno mettendo a punto un sistema che, attraverso l'incrocio dei dati presenti sui profili Facebook e Instagram, si pone l'obiettivo d'individuare gli under 16 e impedire loro l'uso di Whatsapp, per garantire il rispetto effettivo delle regole.
Addio Whatsapp per gli under 16
Il sito WaBetaInfo informa che gli sviluppatori di Whatsapp stanno lavorando a un sistema che sarà in grado di precludere l'uso della piattaforma di messaggistica istantanea a chi non ha ancora compiuto i 16 anni di età. A dire il vero questo limite esiste già all'interno dei Paesi dell'Unione Europea. A stabilirlo è il Gdpr che ha fissato la soglia dei 16 anni per "l'offerta diretta di servizi della società dell'informazione ai minori", stabilendo altresì che, in caso di minore età del soggetto il "trattamento è lecito soltanto se e nella misura in cui tale consenso è prestato o autorizzato dal titolare della responsabilità genitoriale."
Pensare che perfino i termini di servizio di Whatsapp stabiliscono espressamente che: "Se risiede in un Paese nella Regione europea, l'utente deve avere almeno 16 anni per utilizzare i nostri Servizi (o l'età superiore necessaria nel suo Paese affinché sia autorizzato a registrarsi e a usare i nostri Servizi). Se risiede in qualsiasi altro Paese ad eccezione di quelli nella Regione europea, l'utente deve avere almeno 13 anni per utilizzare i nostri Servizi (o l'età superiore necessaria nel suo Paese affinché sia autorizzato a registrarsi e a usare i nostri Servizi). Oltre ad avere l'età minima richiesta per usare i nostri Servizi in base alle leggi applicabili, ove l'utente non abbia l'età richiesta per poter accettare i Termini nel suo Paese, il suo genitore o il suo tutore devono accettarli a suo nome."
Insomma il divieto esiste da oltre un anno, di fatto però i sedicenni continuano a utilizzare Whatsapp in tutta tranquillità, senza restrizione alcuna, neppure quella genitoriale. Da qui la necessità di mettere in atto dei sistemi per proteggere i minori. A non essere ancora del tutto chiaro però è il modo con cui gli sviluppatori dell'applicazione pensano di riuscire a intercettare i sedicenni. Al momento si parla di incrociare i dati dei profili Facebook e Instragam, visto che appartengono tutti allo stesso proprietario, per risalire alla identità del minore. Staremo a vedere.
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