di Valeria Zeppilli - L'evasometro è il nuovo strumento, messo a disposizione dell'Agenzia delle entrate, per verificare e controllare la regolarità fiscale di aziende e privati cittadini. Si tratta, in altre parole, di un importante mezzo per combattere l'evasione.
- Evasometro: cos'è
- Come funziona l'evasometro
- Evasometro: cosa controlla?
- Onere della prova sul contribuente
Evasometro: cos'è
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Con l'evasometro, quindi, l'Agenzia delle Entrate ha iniziato da poco a effettuare dei controlli nuovi e più pervasivi su tutti i contribuenti.
Non si tratta, tuttavia, di uno strumento del tutto innovativo, dato che la sua ideazione risale al governo Monti e che è già stato utilizzato in via sperimentale nei confronti delle imprese. Solo dal 2 settembre 2019, però, esso è divenuto pienamente operativo.
Come funziona l'evasometro
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L'evasometro si fonda su un algoritmo che incrocia i movimenti bancari dei contribuenti con i redditi dichiarati al fisco. Se sulla base dei calcoli eseguiti con tale strumento emerge che un contribuente ha effettuato delle spese eccessive rispetto ai redditi comunicati, scattano gli accertamenti veri e propri attraverso la Guardia di finanza.
Evasometro: cosa controlla?
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I controlli mediante l'evasometro riguardano i risparmi, i conti correnti e le carte di credito, le obbligazioni, i prodotti finanziari, i conti deposito, le giacenze medie, i saldi iniziali e finali annuali e i flussi mensili di entrata e uscita.
Onere della prova sul contribuente
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Il contribuente sottoposto ad accertamenti, in sede di contraddittorio, è onerato di fornire tutti i dati e le notizie rilevanti ai fini dell'accertamento e, eventualmente, di avviare il procedimento per adesione.
Se quanto prodotto non è sufficiente a giustificare l'anomalia, il fisco può applicare la tassa sui risparmi sulla parte di spese esorbitante rispetto ai redditi dichiarati.
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