- Cos'è la cessione del quinto
- Come funziona la cessione del quinto
- Chi può chiedere la cessione del quinto
- Cessione del quinto: il consenso del datore di lavoro
- Cessione del quinto: obblighi del datore in caso di dimissioni o licenziamento
- Cessione del quinto: i costi
- Cessione del quinto in caso di più prestiti
Cos'è la cessione del quinto
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La cessione del quinto, quindi, altro non è che un prestito personale al consumo, del quale possono beneficiare i lavoratori dipendenti e i pensionati che hanno bisogno di liquidità per le più svariate ragioni. Non è infatti richiesta una particolare motivazione per accedervi.
Il suo importo è variabile e il rimborso può essere a breve termine o a medio termine.
Come funziona la cessione del quinto
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In sostanza, la cessione del quinto si differenzia rispetto ad altre forme di prestito in quanto le rate non vengono corrisposte nella maniera tradizionale (con addebito in banca o pagamento dei bollettini) ma attraverso la trattenuta sullo stipendio eseguita direttamente dal datore di lavoro (o sulla pensione, ad opera dell'istituto di previdenza competente).
Tale trattenuta, come in parte anticipato, non può superare il 20% dello stipendio netto.
Chi può chiedere la cessione del quinto
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Alla cessione del quinto possono ricorrere lavoratori e pensionati.
Con riferimento ai lavoratori, tuttavia, va detto che non tutti hanno accesso a tale tipologia di prestito, che spetta, infatti, solo a coloro che hanno un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Per usufruire della cessione del quinto, poi, si deve avere non meno di 18 anni e, alla scadenza del prestito, non più di 85 anni.
Per il resto, non sono richieste particolari garanzie immobiliari o di altra natura, sebbene chi gode della cessione del quinto non possa domandare anticipi sul TFR.
Inoltre, vi sono alcuni impedimenti connessi alla tipologia e alla natura del datore di lavoro che, affinché un proprio dipendente possa accedere alla cessione del quinto, deve avere, ad esempio, un certo numero di dipendenti o un capitale sociale di un certo ammontare.
Cessione del quinto: il consenso del datore di lavoro
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Il datore di lavoro, poi, svolge un ruolo fondamentale anche in fase di erogazione del finanziamento, in quanto il suo consenso e la sua partecipazione sono indispensabili affinché la procedura di restituzione del prestito che caratterizza la cessione del quinto vada a buon fine.
Cessione del quinto: obblighi del datore in caso di dimissioni o licenziamento
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Durante tutta la durata del finanziamento, infatti, il datore di lavoro è obbligato a trattenere dalla busta paga del dipendente la rata indicata nel contratto di finanziamento e a versarla al soggetto che ha erogato il prestito.
Ma cosa accade in caso di licenziamento o dimissioni del lavoratore?
In tali ipotesi, il datore di lavoro è tenuto a trattenere tutte le somme che il dipendente abbia maturato presso di lui (ad esempio, oltre al TFR, l'indennità per ferie non godute, l'eventuale tredicesima, l'ultimo stipendio e così via) e a versarle al soggetto che ha erogato il prestito oggetto della cessione del quinto, per permettergli di estinguere totalmente o parzialmente il debito residuo.
Cessione del quinto: i costi
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La cessione del quinto, sebbene risulti una modalità per ottenere liquidità molto vantaggiosa, non è tuttavia gratuita ma comporta dei costi.
Infatti, la somma delle varie trattenute del quinto copre non solo la cifra ottenuta in prestito, ma anche una serie di spese connesse al servizio al quale si è fatto ricorso. Si tratta, in genere, delle spese di istruttoria, del tasso di interesse, delle commissioni bancarie, dei costi assicurativi (per le polizze rischio vita e rischio impiego).
Di conseguenza, chi decide di ricorrere alla cessione del quinto deve prestare molta attenzione a tutte le spese previste dal contratto e addebitate, perché le modalità di restituzione del prestito possono confondere il beneficiario e aumentano il rischio di eseguire delle operazioni azzardate.
Per quanto concerne i tassi da applicare per i prestiti di dipendenti e pensionati mediante cessione del quinto, come reso noto dall'INPS con messaggio n. 1312/2023, dal 1° aprile 2023 i tassi soglia TAEG sono i seguenti: 9,42% fino a 59 anni di età; 10,22 dai 60 ai 64 anni; 11,02% dai 65 ai 69 anni (questo per importi fino a 15mila euro); per gli importi superiori a 15mila euro, i tassi in ragione delle età già specificate sono 7,32, 8,12 e 8,92%.
Cessione del quinto in caso di più prestiti
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Infine, si rende opportuno chiarire che la cessione del quinto non trova alcun ostacolo nel fatto che il richiedente abbia già fatto ricorso a un prestito di diversa natura, in quanto non c'è nessuna incompatibilità sotto questo punto di vista.
Inoltre, anche la circostanza che il richiedente, in passato, abbia avuto problemi di solvibilità bancaria non rileva ai fini della concessione di tale tipologia di finanziamento.
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