di Valeria Zeppilli - Il risparmiometro è una delle nuove modalità con le quali lo Stato ha deciso di combattere il problema dell'evasione fiscale, che consiste, in sostanza, in una forma di controllo dei redditi dei contribuenti.
- Risparmiometro: cos'è
- Risparmiometro: da quando partono i controlli
- Come funziona il risparmiometro
- Chi controlla il risparmiometro
- Risparmiometro: differenze da redditometro e spesometro
Risparmiometro: cos'è
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Il risparmiometro è uno strumento di controllo messo a disposizione dell'Agenzia delle entrate, che valuta la differenza tra le somme dichiarate al fisco e quelle depositate e risparmiate, avvalendosi di uno specifico algoritmo.
Se i risparmi sono maggiori, in misura considerevole, rispetto ai guadagni, il fisco avvia la macchina degli accertamenti.
Risparmiometro: da quando partono i controlli
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Attualmente, il risparmiometro è attivo ma in fase sperimentale. Il che vuol dire che si stanno effettuando dei controlli selettivi, per verificarne il funzionamento.
Questa fase, tuttavia, dovrebbe concludersi entro la fine del 2019 e dal 2020 prenderanno il via i controlli veri e propri, con la piena operatività dello strumento, che indagherà tra i conti correnti sia delle imprese che dei cittadini.
Come funziona il risparmiometro
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Come si è detto, il risparmiometro opera attraverso un algoritmo, in grado di incrociare i dati reddituali dei contribuenti.
Il controllo non è particolarmente complesso, se si considera che dal 2011 l'Agenzia delle entrate riceve periodicamente dalle banche il saldo del conto corrente dei propri clienti.
Affinché i redditi e i risparmi possano dirsi spropositati, in genere si considera uno scostamento del 20% tra la dichiarazione e la giacenza.
Chi controlla il risparmiometro
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Sotto la lente di ingrandimento del risparmiometro finiranno tutti i contribuenti, a prescindere dal volume dei loro redditi. In particolare, saranno controllati tutti i titolari di carte di credito, conti correnti, conti deposito, libretti postali, azioni, obbligazioni e titoli di Stato, buoni fruttiferi, polizze assicurative, fondi pensione, fondi di gestione collettiva del risparmio e rapporti fiduciari.
Risparmiometro: differenze da redditometro e spesometro
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Il risparmiometro si affianca ad altri due strumenti di lotta all'evasione fiscale: il redditometro e lo spesometro, dai quali deve essere tenuto ben distinto.
Se, infatti, il risparmiometro confronta i redditi dichiarati dal contribuente con i suoi risparmi, lo spesometro li mette a confronto con le spese sostenute e il redditometro con i beni posseduti.
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