Come funziona il procedimento di revisione della Costituzione italiana che può essere modificata solo con legge di revisione costituzionale

Guida diritto costituzionale

di Valeria Zeppilli - La nostra Costituzione, sebbene sia il testo supremo sul quale si basa l'intero ordinamento giuridico, può comunque essere sottoposta a revisione.

Anzi: negli anni sono state diverse le modifiche che hanno interessato il testo approvato dai padri costituenti, entrato in vigore nel 1948.

Costituzione rigida

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Tuttavia, la nostra è una Costituzione rigida, il che vuol dire che per la sua revisione non è sufficiente una semplice legge ordinaria, ma è necessaria una legge approvata a seguito di un procedimento aggravato, ovverosia più lungo e complesso di quello normalmente utilizzato per approvare o modificare un provvedimento normativo.

Le leggi di revisione della Costituzione

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Per approvare una legge di revisione della Costituzione sono necessarie due deliberazioni sia da parte della Camera dei Deputati che da parte del Senato, distanti l'una dall'altra di almeno tre mesi.

Ai fini dell'approvazione, poi, è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.

Revisione della Costituzione: referendum popolare

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Anche una volta approvate, le leggi di revisione costituzionale non possono dirsi "definitive".

Infatti, se entro tre mesi dalla loro pubblicazione ne fa domanda un quinto dei membri di una Camera, cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali, tali leggi sono sottoposte a referendum popolare e, se non sono approvate dalla maggioranza dei voti validi, non sono promulgate.

Il referendum popolare, tuttavia, non è sempre ammesso. Ad esso, infatti, non si fa luogo se la legge di revisione costituzionale, in seconda votazione, è stata approvata da ciascuna camera con la maggioranza dei due terzi dei componenti.

I tempi di revisione della Costituzione

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Il procedimento aggravato previsto per la revisione costituzionale comporta che i tempi richiesti per giungere alla modifica della nostra carta suprema sono molto lunghi. Del resto, si tratta di garantire la tutela della Costituzione ed evitare che la stessa sia stravolta con leggerezza.

La revisione della Costituzione: limiti

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Oltre a essere sottoposta a una particolare procedura, la revisione della Costituzione soggiace a un preciso limite, stabilito dall'articolo 139. Tale norma, in particolare, prevede che "La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale".

Sulla portata dell'articolo 139 vi sono alcuni contrasti interpretativi: secondo alcuni si tratterebbe solo di un divieto a ristabilire un principio dinastico per la nomina del Capo dello Stato; secondo altri, invece, si tratterebbe letteralmente di non modificare mai il nuovo ordine repubblicano, visto come la naturale strutturazione del principio democratico.

Accanto al divieto di rivedere la forma repubblicana dell'Italia, si ritiene che le leggi di revisione costituzionale non possano comunque toccare né i diritti inviolabili dell'uomo, né il principio di unità e indivisibilità della Repubblica, né tutti i principi supremi dell'ordinamento costituzionale, sanciti nei primi dodici articoli della Costituzione.

La sentenza 1146/1988 della Consulta

A tale ultimo proposito, si consideri del resto che, nella sentenza numero 1146/1988, la Corte costituzionale ha affermato testualmente che "La Costituzione italiana contiene alcuni principi supremi che non possono essere sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale neppure da leggi di revisione costituzionale o da altre leggi costituzionali. Tali sono tanto i principi che la stessa Costituzione esplicitamente prevede come limiti assoluti al potere di revisione costituzionale, quale la forma repubblicana (art. 139 Cost.), quanto i principi che, pur non essendo espressamente menzionati fra quelli non assoggettabili al procedimento di revisione costituzionale, appartengono all'essenza dei valori supremi sui quali si fonda la Costituzione italiana".

La Consulta ha poi aggiunto che "Questa Corte, del resto, ha già riconosciuto in numerose decisioni come i principi supremi dell'ordinamento costituzionale abbiano una valenza superiore rispetto alle altre norme o leggi di rango costituzionale".

Revisione costituzionale: le leggi

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Le leggi che hanno modificato il testo della Costituzione secondo il procedimento previsto dall'articolo 138, come accennato, sono molteplici.

In particolare si tratta delle seguenti:

  • legge n. 2/1963, di modifica degli articoli 56, 57 e 60
  • legge n. 3/1963, di modifica degli articoli 131 e 57
  • legge n. 2/1967, di modifica dell'articolo 135
  • legge n. 1/1989, di modifica degli articoli 96, 134 e 135
  • legge n. 1/1991, di modifica dell'articolo 88
  • legge n. 1/1992, di modifica dell'articolo 79
  • legge n. 3/1993, di modifica dell'articolo 68
  • legge n. 1/1999, concernente l'elezione diretta del Presidente della giunta regionale e l'autonomia statutaria delle Regioni
  • legge n. 2/1999, che ha inserito il principio del giusto processo nell'articolo 111
  • legge n. 1/2000, di modifica dell'articolo 48
  • legge n. 1/2001, di modifica degli articoli 56 e 57
  • legge n. 3/2001 di modifica del titolo V della parte seconda
  • legge n. 1/2003, di modifica dell'articolo 51
  • legge n. 1/2007, di modifica dell'articolo 27
  • legge n. 1/2012, che ha introdotto il principio del pareggio di bilancio.

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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