Può capitare, ad esempio, che il lavoratore non sappia di aver diritto a tale misura di sostegno e ne venga a conoscenza solo in un momento successivo a quello in cui, di regola, avrebbe dovuto presentare la richiesta.
In questa breve guida esamineremo come fare domanda per gli assegni familiari arretrati e quali sono le scadenze da rispettare.
- Assegni familiari arretrati, quando spettano
- Come fare domanda per gli assegni familiari arretrati
- Quando serve l'autorizzazione dell'Inps
- Assegni familiari con un diverso datore di lavoro
- Assegni familiari arretrati come funziona
Assegni familiari arretrati, quando spettano
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Come noto, gli assegni per il nucleo familiare (ANF) rappresentano un'agevolazione economica destinata ai lavoratori dipendenti privati, il cui importo dipende dal tipo di composizione del nucleo e dal reddito familiare complessivo.
Di regola il periodo di riferimento va dal 1° luglio di ogni anno al 30 giugno dell'anno successivo. Gli assegni percepiti in tale periodo di tempo vengono calcolati sulla base dei redditi familiari percepiti nell'anno precedente (ad es.: l'importo degli assegni percepiti a partire da luglio 2019 viene stabilito sulla base dei redditi familiari 2018).
Qualora il dipendente si accorga che anche in periodi precedenti possedeva i requisiti (di reddito e di composizione del nucleo familiare) per ricevere la prestazione in oggetto, ma non ne aveva fatto domanda, egli potrà richiedere gli assegni familiari arretrati.
Attenzione, però: il diritto agli assegni per il nucleo familiare si prescrive nel termine di cinque anni.
Come fare domanda per gli assegni familiari arretrati
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La procedura per richiedere gli assegni familiari arretrati è analoga a quella prevista per richiedere gli ANF per il periodo in corso.
Anche la domanda per gli assegni nucleo familiare arretrati, quindi, può essere presentata esclusivamente per via telematica, come disposto dalla recente circolare Inps 45/19, applicabile dal 1° aprile 2019.
La richiesta online può essere presentata direttamente sul sito dell'Inps, tramite l'accesso all'area riservata con l'utilizzo del proprio PIN personale, oppure rivolgendosi a un CAF o patronato.
Quando serve l'autorizzazione dell'Inps
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Prima di inviare la propria domanda all'Inps, è consigliabile verificare la spettanza dell'emolumento richiesto.
In particolare, ricordiamo che occorre richiedere apposita autorizzazione all'Inps per l'inclusione nel proprio nucleo familiare di determinati soggetti, ai fini del riconoscimento del diritto all'assegno.
L'autorizzazione, ad esempio, è necessaria se il nucleo familiare comprende (con riferimento al periodo per cui si chiedono gli assegni familiari arretrati): figli di coniugi separati, fratelli, sorelle e nipoti orfani, familiari minorenni incapaci o maggiorenni inabili al lavoro.
In ogni caso occorre fornire all'Inps la documentazione necessaria a valutare la sussistenza dei requisiti relativi alla composizione del nucleo familiare e ai redditi relativi al periodo di riferimento.
Assegni familiari con un diverso datore di lavoro
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Al fine di percepire gli assegni familiari arretrati è necessario inoltrare una singola domanda per ciascuna annualità arretrata, prendendo come riferimento sempre il periodo intercorrente dal 1° luglio di un determinato anno al successivo 30 giugno.
Se la richiesta si riferisce a periodi in cui l'avente diritto ha lavorato presso un datore di lavoro diverso da quello attuale, gli assegni verranno liquidati dal vecchio datore.
Quest'ultimo, se la richiesta si riferisce ad assegni non ancora prescritti, è obbligato a corrispondere all'ex dipendente quanto dovuto. Qualora, però, venga accertata l'impossibilità, per il dipendente, di ottenere quanto spettante da parte dell'ex datore di lavoro, il pagamento potrà essere effettuato direttamente dall'Inps (cfr. circ. Inps 12790/06).
Assegni familiari arretrati come funziona
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Il versamento degli assegni familiari arretrati è a carico dell'Inps, ma il relativo importo viene anticipato al dipendente dal suo datore di lavoro. Quest'ultimo chiederà successivamente all'Inps il rimborso delle somme anticipate, secondo le indicazioni contenute nella recente circolare Inps 3119/19.
In alcuni casi, l'erogazione viene effettuata direttamente dall'Inps, come nel caso in cui la prestazione sia legata al percepimento di pensione o di indennità di disoccupazione.
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