Questo è bene dirlo subito.
Se hai bevuto, poco o tanto, non guidare.
Detto questo, ovviamente ci sono situazioni e situazioni.
Stato di ebbrezza
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Qui vogliamo illustrare, sia pur in estrema sintesi, quella particolare circostanza dove una persona viene fermata dai Carabinieri, i quali rilevano lo stato di ebbrezza dell'interessato e applicano la sanzione amministrativa della sospensione della patente.
Il procedimento penale, originato dalla vicenda, si chiude con la pena patteggiata e la patente è consegnata in applicazione della sanzione accessoria.
Le armi
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A causa di questi accadimenti, l'Amministrazione degli Interni nega alla persona di cui parliamo il rinnovo del titolo di polizia, ritenendo che siano venuti a mancare il possesso dei requisiti soggettivi richiesti e che l'intestatario non dia più affidamento di non abusare delle armi.
Il ricorso
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Presentato il ricorso, con il quale l'interessato chiede l'annullamento del rigetto della richiesta di rinnovo del porto di fucile ad uso caccia, il Tar (Palermo, Sez. prima, sentenza n. 2227 pubblicata il 23.09.2019) coglie l'occasione per ribadire alcuni principi essenziali in questa materia.
a) Da una parte è scontato che la Questura disponga di un'ampia discrezionalità nel valutare fatti di questo tipo: manca infatti nel nostro Ordinamento una posizione di diritto soggettivo con riguardo alla detenzione o al porto di armi.
In pratica, basta che il soggetto sembri non più affidabile per far scattare tutti i meccanismi preventivi, a tutela della Collettività, che la Legge affida alle articolazioni del Ministero dell'Interno.
b) Dall'altra, la discrezionalità deve pur essere motivata.
Tanto equivale a dire che un singolo episodio, come quello sopra descritto relativo allo stato di ebbrezza, se è occasionale non dice nulla su una teorica pericolosità dell'interessato, specie se è già titolare del titolo di polizia di cui chiede il rinnovo.
In sintesi
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Ragionevolmente, un fatto isolato e non strettamente connesso all'utilizzo di armi e/o alla loro detenzione non può incrinare l'affidabilità della persona.
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