Valutazione amministrativa
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Tutto questo per giungere ad un eventuale giudizio, ad esempio negativo, circa l'esistenza in capo alla persona interessata dei requisiti di affidabilità e buona condotta: se non lo fa, il provvedimento amministrativo potrà essere sottoposto a ricorso avanti il Tar competente.
Accoglimento del ricorso
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Si tratta di una materia abbastanza delicata, ultimamente sviscerata dalla Prima Sezione del Tar Lombardia, con la sentenza n. 27/2020 pubblicata il 07.01.2020; una pronuncia di accoglimento della domanda proposta dal titolare della licenza di porto d'armi per difesa personale a tariffa ridotta quale guardia particolare giurata, dipendente di un Istituto di vigilanza con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Il succo della pronuncia
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In sintesi: in presenza di indagini penali a carico di una guardia giurata, l'Autorità prefettizia non può limitarsi a richiamare il fatto storico dell'esistenza di queste indagini e del titolo di reato astrattamente ipotizzato (nel caso esaminato dal Tar Lombardia si era trattato dell'ipotesi ex art. 609 bis e ter c.p.) essendo, al contrario, chiamata a rendere conto della reale incidenza delle condotte asseritamente poste in essere dalla persona e del loro grado di effettivo disvalore rispetto ai requisiti di affidabilità, che condizionano la possibilità di svolgere l'attività di guardia giurata.
In pratica
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L'Amministrazione deve svolgere una rigorosa istruttoria e spiegare bene le ragioni che la inducono a ritenere che questa persona non sia in possesso dei necessari requisiti. Proprio considerando la specifica natura dell'attività di cui si parla.
Come sopra accennato, il ricorso è stato accolto con annullamento del provvedimento impugnato.
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