- Cos'è il certificato medico
- Cosa deve contenere il certificato medico
- La responsabilità del medico
- Tipi di certificato medico
- Certificato di malattia
- Certificato medico sportivo
- Certificato di gravidanza
Cos'è il certificato medico
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In via più generale, molti Ordini dei Medici, definiscono il certificato medico come "la testimonianza scritta su fatti e comportamenti tecnicamente apprezzabili e valutabili, la cui dimostrazione può produrre affermazione di particolari diritti soggettivi previsti dalla legge, ovvero determinare particolari conseguenze a carico dell'individuo o della collettività aventi rilevanza giuridica e/o amministrativa".
Pertanto, si ritiene che il certificato medico possa contenere, non solo, dichiarazioni circa lo stato di salute o di malattia, bensì ogni fatto di natura tecnico-sanitaria che il medico ha potuto riscontrare direttamente nell'esercizio della sua professione (ad esempio, la sottoposizione a vaccinazioni, l'idoneità al lavoro, l'idoneità alla pratica sportiva, la salubrità degli ambienti di lavoro, ecc.).
L'incentivo alla dematerializzazione che ha coinvolto la P.A. e ha visto l'introduzione del CAD (Codice della amministrazione Digitale) ha avuto riflessi anche per quanto riguarda i certificati medici in quanto molti di questi, in particolare quelli relativi ai settori previdenziali e assistenziali, sono compilati e inviati in via telematica.
Cosa deve contenere il certificato medico
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Nel certificato devono essere riportati alcuni dati essenziali ovvero: le generalità del medico certificatore (nome, cognome, qualifica, recapito, eventuale struttura sanitaria di appartenenza), le generalità del paziente/richiedente, l'oggetto della certificazione (diagnosi o prognosi), il luogo e la data del rilascio, sottoscrizione, timbro e firma del medico.
L'art. 24 del Codice di Deontologia medica prevede che il medico sia tenuto a rilasciare alla persona assistita certificazioni relative allo stato di salute che attestino in modo puntuale e diligente i dati anamnestici raccolti e/o i rilievi clinici direttamente constatati od oggettivamente documentati.
Il testo dovrà dunque essere redatto in maniera chiara, precisa, completa e soprattutto attestare fatti rispondenti al vero che il medico ha potuto rilevare personalmente. Il requisito della veridicità tra quanto osservato e quanto asserito non significa certezza assoluta, bensì corrispondenza veritiera, dunque possibile, reale e correlata, riscontrata personalmente dal medico che ne attesta l'esistenza.
Ovviamente, il medico certifica dati che rientrano nella sua sfera di competenza professionali, senza spingersi in dichiarazioni o affermazioni che riguardano altre sfere di competenze non attinenti la scienza medica.
La responsabilità del medico
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Il Codice Deontologico impone al medico di rilasciare i certificati medici ai pazienti, tuttavia, egli potrà rifiutarsi di certificare fatti che non ha personalmente constatato o privi di riscontri oggettivi, nonché quei fatti che sa non corrispondere al vero, oppure quegli attestati che richiedono particolare qualifiche mediche.
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Le condotte del medico saranno rilevanti anche dal punto di vista penale in quanto all'atto della certificazione il medico può operare come pubblico ufficiale o come incaricato di pubblico servizio e, dunque, a seconda della qualifica giuridica che assume nell'atto certificativo, in caso di non veridicità degli atti, il medico certificante incorrerà nei reati che sono elencati negli artt. dal 476 al 484 del codice penale, ovvero le diverse declinazioni dei reati di falsità materiale e falsità ideologica.
Di norma, si ritiene che il certificato redatto da un pubblico ufficiale ha natura di pubblico atto, mentre la certificazione redatta dal libero professionista ha natura di scrittura privata. In base all'identificazione del certificante (come pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio) varia anche la reazione del Codice Penale.
Tipi di certificato medico
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I certificati sono di varia tipologia ed è possibile distinguere tra obbligatori e facoltativi, non in base all'obbligo del medico di rilasciarli, bensì in relazione alle esigenze dei richiedenti.
I certificati obbligatori sono tali in quanto il cittadino ne ha bisogno per esercitare un diritto o tutelare un proprio interesse, ad esempio per accedere a determinate prestazioni di sicurezza, assicurazione sociale o a benefici economici. Si tratta, ad esempio, del certificato di vaccinazione o esenzione dalla vaccinazione, del certificato di morte, del certificato di assistenza al parto e così via.
Altri certificati, invece, sono facoltativi in quanto redatti a richiesta dell'interessato che se ne serve a proprio vantaggio esibendoli ad Enti pubblici e/o a privati. Di fatto sono obbligatori da rilasciare per il medico.
Certificato di malattia
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Quando un lavoratore dipendente, sia privato che pubblico, è impossibilitato a recarsi a lavoro a causa di una malattia, ovvero un'infermità che determini incapacità temporanea a svolgere il suo lavoro, deve seguire una procedura volta a informare la parte datoriale della situazione e della patologia occorsa.
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A tale scopo sarà necessario, in prima battuta, procurarsi un certificato "di malattia" che attesti l'incapacità temporanea al lavoro, con l'indicazione della diagnosi e della prognosi. Il lavoratore dovrà contattare tempestivamente il proprio medico curante (o altro medico libero professionista) che avrà il compito di redigere e trasmettere il certificato o l'attestato in via telematica all'INPS.
Nel certificato il medico deve inserire (solo se ricorrono) l'indicazione dell'evento traumatico e la segnalazione delle agevolazioni per cui il lavoratore, privato o pubblico, sarà esonerato dall'obbligo del rispetto della reperibilità.
Il lavoratore potrà verificare la corretta trasmissione del certificato telematico tramite il sito www.inps.it, entrando con le proprie credenziali nei servizi on line. Con il certificato telematico di malattia, si è esonerati dall'obbligo di invio dell'attestato al datore di lavoro privato o pubblico che potrà anch'egli visualizzarlo mediante i servizi presenti sul sito web. Sarà comunque necessario attenersi alle disposizioni previste dal contratto di lavoro per informare il datore dell'assenza. Solo quanto non è tecnicamente possibile la trasmissione telematica, tali documenti si potranno presentare in formato cartaceo.
Certificato medico sportivo
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Il certificato medico sportivo, in passato definito come certificato di "sana e robusta costituzione", non è più un obbligo di legge in caso di attività sportive praticate a livello amatoriale, stante la soppressione dell'obbligo a seguito del Decreto Balduzzi.
Oggi, sono tenuti al certificato una serie di soggetti che svolgono attività sportiva non agonistica, ovvero:
- gli alunni che svolgono attività fisico-sportive parascolastiche, organizzate cioè dalle scuole al di fuori dall'orario di lezione;
- coloro che fanno sport presso società affiliate alle Federazioni sportive nazionali e al Coni (ma che non siano considerati atleti agonisti);
- chi partecipa ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale
I certificati per l'attività sportiva non agonistica sono rilasciati dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta per i propri assistiti, o dai medici specialisti in medicina dello sport ovvero dai medici della Federazione medico-sportiva italiana del Comitato olimpico nazionale italiano. Il certificato ha validità annuale con decorrenza dalla data di rilascio.
Per approfondimenti:
- Certificato medico di buona salute: quanto costa
- Certificato di buona salute: cos'è e a cosa serve
Certificato di gravidanza
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Il certificato di gravidanza viene utilizzato, a fini legali, per tutta una serie di previsioni, ad esempio per comunicare lo stato di gravidanza, per l'astensione obbligatoria dal lavoro, per l'esenzione dall'uso delle cinture in auto e così via.
I medici (ad esempio ginecologo di struttura pubblica o privata) compilano e trasmettono online all'INPS i certificati medici di gravidanza o interruzione attraverso il servizio dedicato. In fase di compilazione, andranno inseriti una serie di dati, ovvero: le generalità della lavoratrice; la settimana di gestazione alla data della visita; la data presunta del parto.
Grazie alla trasmissione online del certificato all'INPS a cura del medico, l'interessata non è più tenuta a presentare all'Istituto il certificato di gravidanza o di interruzione della gravidanza in formato cartaceo, assicurando alla lavoratrice in gravidanza e al datore di lavoro la possibilità di consultare il certificato trasmesso mediante il servizio dedicato.
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