di Lucia Izzo - È ufficiale. La Fase 2 dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale sarà gestita anche con l'ausilio di un'applicazione per dispositivi mobile.
L'app nota come "Immuni", di cui tanto si è discusso recentemente e che ha fatto sorgere diversi dubbi, in particolare sul trattamento dei dati personali degli utenti, ha trovato una conferma espressa all'interno del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri nella giornata del 29 aprile 2020 (v. App Immuni: tutti i nodi da sciogliere).
Si tratta di un provvedimento che ha fornito importanti precisazioni "ufficiali" per quanto riguarda il funzionamento dell'applicazione e la tutela dei dati personali nel tracciamento dei contatti e dei contagi da COVID-19.
App Immuni: temporanea e su base volontaria
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Al solo fine di allertare le persone che siano entrate in contatto con soggetti risultati positivi al nuovo coronavirus e tutelarne la salute attraverso le previste misure di profilassi legate all'emergenza sanitaria, il testo prevede che presso il Ministero della salute sia istituita una piattaforma per il tracciamento dei contatti stretti tra i soggetti.
A tal fine, verrà diffusa un'apposita applicazione per dispositivi di telefonia mobile che potrà essere installata su base volontaria e sarà complementare rispetto alle ordinarie modalità già in uso da parte del Servizio sanitario nazionale.
Il decreto legge chiarisce che il mancato utilizzo dell'applicazione non comporterà alcuna limitazione o conseguenza in ordine all'esercizio dei diritti fondamentali dei soggetti interessati.
Inoltre, viene assicurato che la piattaforma sarà realizzata esclusivamente con infrastrutture localizzate sul territorio nazionale e gestite da amministrazioni o enti pubblici o società a totale partecipazione pubblica e i programmi informatici sviluppati per la realizzazione della piattaforma siano di titolarità pubblica.
L'utilizzo dell'applicazione e della piattaforma, nonché ogni trattamento di dati personali, saranno interrotti alla data di cessazione dello stato di emergenza disposto con delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, e comunque non oltre il 31 dicembre 2020. Entro la medesima data tutti i dati personali trattati saranno cancellati o resi definitivamente anonimi.
Tutela dei dati personali
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Sarà il Ministero della Salute ad adottare le misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato ai rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, con le dovute assicurazioni.
Prima dell'attivazione dell'applicazione, gli utenti dovranno ricevere informazioni chiare e trasparenti al fine di raggiungere una piena consapevolezza, in particolare, sulle finalità e sulle operazioni di trattamento, sulle tecniche di pseudonimizzazione utilizzate e sui tempi di conservazione dei dati.
Inoltre, per impostazione predefinita, i dati personali raccolti dall'applicazione saranno esclusivamente quelli necessari ad avvisare gli utenti dell'applicazione di rientrare tra i contatti stretti di altri utenti accertati positivi al COVID- 19, nonché ad agevolare l'eventuale adozione di misure di assistenza sanitaria in favore degli stessi soggetti.
Dati anonimi o pseudonimizzati
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Il trattamento effettuato dovrà essere basato sui dati di prossimità dei dispositivi, resi anonimi, oppure, ove ciò non sia possibile, pseudonimizzati. È esclusa in ogni caso la geo-localizzazione dei singoli utenti.
Inoltre, su base permanente dovranno essere garantite la riservatezza, l'integrità, la disponibilità e la resilienza dei sistemi e dei servizi di trattamento nonché misure adeguate a evitare il rischio di reidentificazione degli interessati cui si riferiscono i dati pseudonimizzati oggetto di trattamento.
I dati relativi ai contatti stretti saranno conservati, anche nei dispositivi mobili degli utenti, per il periodo strettamente necessario al trattamento, la cui durata verrà stabilita dal Ministero della salute. Alla scadenza del termine i dati saranno cancellati.
Il provvedimento prevede, inoltre, che i dati raccolti non potranno essere trattati per finalità diverse da quella specificate, salva la possibilità di utilizzo in forma aggregata o comunque anonima, per soli fini di sanità pubblica, profilassi, finalità statistiche o di ricerca scientifica.
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