Il MiBACT, il Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo tutela e conserva la cultura, lo spettacolo e il patrimonio paesaggistico del paese

Cos'è il MiBACT

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MiBACT è l'acronimo di Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Si tratta di un dicastero del Governo, che nasce nel 1974 con il nome di Ministero per i beni culturali e l'ambiente e che nel tempo cambia denominazione diverse volte.

Nel 1998 il Ministero acquisisce il nome attuale e ad esso vengono affidate competenze in ambito sportivo e dello spettacolo. Nel 2006 la materia dello sport viene assegnata a un dipartimento del Ministero dello sviluppo economico, ma la responsabilità resta affidata al Ministro per i beni e le attività culturali.

Il Ministero cambia nome nuovamente nel 2013 e nel 2018, per tornare infine alla denominazione attuale con il Governo Conte II.

Funzioni del MiBACT

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Il Ministero per i beni e le attività culturali ha il compito di tutelare e conservare la cultura, lo spettacolo e il nostro patrimonio paesaggistico. A queste funzioni si aggiunge inoltre la promozione della cultura e dello spettacolo in tutte le sue forme anche attraverso l'organizzazione e il

finanziamento di eventi culturali, teatrali, cinematografici e musicali.

Organizzazione del ministero per i beni e le attività culturali

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Per lo svolgimento di dette funzioni il Mibact si avvale di uffici di diretta collaborazione, che operano a livello centrale come l'ufficio di gabinetto, la segreteria del Ministro, l'ufficio legislativo, l'ufficio stampa e le segreterie dei sottosegretari.

L'organizzazione contempla anche un Segretariato Generale, che coordina gli uffici e le attività del ministero, controllandone il funzionamento e riferendone periodicamente al Ministero. Al Segretario spetta inoltre provvedere al coordinamento delle direzioni generali e degli uffici dirigenziali generali periferici del Ministero. Esso è responsabile della realizzazione degli indirizzi impartiti dal Ministero.

Della struttura centrale fanno parte inoltre diversi organi consultivi, comitati tecnico scientifici e istituti dotati di autonomia speciale.

A livello periferico invece esso opera grazie agli archivi di Stato, alle biblioteche statali, ai musei e alle pinacoteche nazionali, ai siti archeologici e agli istituti di conservazione autonomi.


Foto: beniculturali.it
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