- Covid manager, definizione e caratteristiche
- Studi professionali: quadro normativo post Covid
- Studi professionali, misure di prevenzione e protezione
- Studi professionali, prevenzione e ritorno alla normalità
Covid manager, definizione e caratteristiche
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È previsto anche per gli studi professionali un referente unico aziendale per l'attuazione delle misure di prevenzione. Gli studi, infatti, devono aggiornare il dvr, ossia il documento valutazione rischi, all'emergenza covid19. Oltre ad adottare un protocollo di sicurezza adeguato, dovrà essere nominato un comitato Covid o un vero e proprio Covid manager, per coordinare l'attuazione delle misure di prevenzione e controllo. Una figura che dovrà essere individuata dal datore di lavoro come referente unico tra i soggetti componenti la rete aziendale della prevenzione, verosimilmente nella figura del datore stesso (soprattutto per le micro e piccole aziende) o del responsabile del Servizio di prevenzione e protezione (RSPP), o comunque tra i soggetti aventi poteri organizzativi e direzionali.
Studi professionali: quadro normativo post Covid
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A fornire indicazioni sulle attività ci pensa il quaderno (in allegato) di approfondimento dall'Asla (Associazione degli studi legali associati) per dare la possibilità ai professionisti di adeguarsi al quadro normativo scaturito dall'emergenza covid.
Per quanto riguarda le misure rafforzative di comportamento e prassi igieniche da adottare da parte del datore di lavoro, in collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione e con il Medico Competente individua misure rafforzative sulla base di ordinarie norme di comportamento e corretta prassi igienica sia a tutela dei lavoratori sia degli utenti esterni.
È necessario: evitare contatti stretti (come definiti nella Circolare del Ministero della Salute del 22 febbraio 2020) con soggetti che presentano sintomi respiratori senza adottare opportune precauzioni. Sensibilizzare al rispetto delle corrette indicazioni per l'igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie, mettendo a disposizione idonei mezzi detergenti per la salute e sicurezza. Predisporre adeguata pulizia dei locali e delle postazioni di lavoro più facilmente toccate dai lavoratori e utenti esterni. Ci si riporta inoltre a tutte le altre indicazioni prescritte nell'ambito dell'organizzazione aziendale come: la collaborazione con altre figure aziendali della prevenzione; attività di sorveglianza sanitaria; sistemi di protezione idonei (indossare DPI per la protezione delle vie respiratorie): pulizia straordinaria degli ambienti di lavoro.
Studi professionali, misure di prevenzione e protezione
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Prevista la misurazione della temperatura corporea all'ingresso per professionisti e personale: divieto d'ingresso se il termometro sale oltre 37,5 gradi o in caso di sintomi influenzali. Per muoversi da casa verso l'ufficio e viceversa privilegiare l'uso di mezzi propri evitando quelli pubblici. Meglio ancora fare il tragitto a piedi, ove possibile. Alcune modalità non vanno mai tralasciate, anzi devono divenire un must: lavarsi spesso le mani e indossare la mascherina negli spazi di lavoro condivisi e nelle aree comuni e mantenere almeno un metro di distanza.
Togliere subito i guanti utilizzati per strada. Scrivanie libere il più possibile per consentire le pulizie, che devono essere giornaliere. Vietato usare postazioni altrui, soprattutto pc e telefoni. Periodica la sanificazione. Riunioni solo in video e conference call.
Studi professionali, prevenzione e ritorno alla normalità
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Previsto un rientro graduale in studio per professionisti e staff con preferenza per lo smart working. Ma bisogna pensare anche a loro: chi lavora da casa ha necessità di istruzioni scritte per lavorare in modalità sicura, anche per la gestione di dati contenuti in documenti di carta. Per chi va in studio: orari di ingresso e uscita scaglionati, anche soltanto per il personale. Nelle realtà di grandi dimensioni i turni possono essere stabiliti dal comitato Covid. Dovranno essere indicate per iscritto anche le procedure per il trattamento di dati personali: vanno individuati i soggetti autorizzati e precisate modalità e durata della conservazione. A rischio privacy anche le risposte ai questionari e l'obbligo di segnalare l'esposizione a fattori di rischio, anche di familiari minori.
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