- Comparazione tra divorzio breve italiano e divorzio immediato marocchino
- La legge marocchina
- Il divorzio breve italiano
Comparazione tra divorzio breve italiano e divorzio immediato marocchino
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Partendo dall'analisi della sentenza pronunciata dal Tribunale di Padova, sentenza 08 settembre 2017 n.2012, vedremo le caratteristiche del divorzio "marocchino" e del divorzio breve italiano.
Il caso
Due coniugi, entrambi di origine marocchina, lei nata in Italia lui in Marocco, decidono di presentare domanda di divorzio senza essersi prima separati.
Assistiti dai legali[1], decidono di invocare l'applicazione del Regolamento UE n. 1259/2010, art. 5 rubricato "scelta della legge applicabile dalle parti". Tale articolo prevede che i coniugi possano designare di comune accordo la legge applicabile al divorzio e alla separazione personale purché si tratti di una delle seguenti leggi:
a) la legge dello Stato della residenza abituale dei coniugi al momento della conclusione dell'accordo;
b) la legge dello Stato della residenza abituale dei coniugi se uno di essi vi risiede ancora al momento della conclusione dell'accordo;
c) la legge dello stato di cui uno dei coniugi ha la cittadinanza al momento della conclusione dell'accordo;
d) la legge del foro.
Dopo l'accertamento della sussistenza della giurisdizione del giudice italiano a norma del Regolamento CE 2201/2003, articolo 3, § 1, lett. a, il Tribunale accoglie la domanda dei coniugi sulla base di quanto previsto dal citato articolo 5 e dalla Moudawwana (la legge marocchina) d'ispirazione malikita ma modellata in modo da assicurare una maggiore tutela della donna.
La legge marocchina
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Gli articoli 84 e 114 della Moudawwana dispongono quanto segue:
Articolo 84
I diritti dovuti alla moglie comprendono la parte non ancora versata della Sadaq[2] se dovuta, il mantenimento dovuto per il periodo di ritiro legale ('Idda) e il dono di consolazione (Mout'a) che saranno valutati in base alla durata del Matrimonio, la situazione finanziaria del coniuge, le cause del divorzio e il grado di abuso che il marito abbia dimostrato nel ricorrere al divorzio. Durante il periodo di 'Idda, la moglie risiede nella casa coniugale o, se necessario, in un'abitazione che la soddisfa e secondo la situazione finanziaria del coniuge. In caso contrario, il Tribunale fissa l'importo delle spese di alloggio, che sarà anche depositato presso la segreteria del tribunale, allo stesso modo degli altri diritti a carico della moglie.
Articolo 114
I due coniugi possono raggiungere un accordo in merito alla cessazione della loro relazione coniugale in modo incondizionato o soggetto a condizioni, purché queste non siano in contrasto con le disposizioni del presente codice e non pregiudichino l'interesse della prole. In caso di accordo, la domanda di divorzio deve essere presentata alla corte dai due coniugi o da uno di essi, allegando il documento contenente il suddetto accordo al fine di ottenere l'approvazione dell'atto di divorzio.
Il tribunale esplica un tentativo di conciliazione nei limiti del possibile, e laddove la conciliazione si riveli impossibile, autorizza il divorzio e la sua redazione.
Come abbiamo visto, il Tribunale di Padova (così come quello di Bologna pronunciatosi qualche mese prima su di una simile questione) non ha fatto nulla di speciale o contrario a fonti riconosciute dal nostro ordinamento se non fare riferimento all'articolo 5 del Regolamento UE n.1259/2010.
Il divorzio breve italiano
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Il divorzio breve italiano, introdotto con la legge 55/2015 [3] approvata in Parlamento il 22 aprile 2015, permette, invece, ai coniugi di ottenere lo scioglimento del matrimonio civile o di quello concordatario dopo che siano trascorsi 6 mesi dalla dichiarazione di separazione consensuale oppure un anno da quello giudiziale. Rispetto al passato i tempi sono ridotti, prima del 2015, bisognava aspettare 3 anni per poter chiedere il divorzio, dal momento della separazione dei coniugi. Nonostante ciò notiamo come permanga il previo periodo di separazione prima di poter ottenere il divorzio. Per completezza, bisogna ricordare che esistono dei casi in cui è possibile ottenere direttamente una sentenza di divorzio senza prima procedere con la separazione. Devono concorrere le cause previste dall'art. 3 della legge sul divorzio (Legge 898/1970):
a) matrimonio non consumato;
b) annullamento o scioglimento di matrimonio celebrato all'estero;
c) condanne per reati particolarmente gravi in ambito familiare (maltrattamenti, violenze, incesto ecc.);
d) cambiamento di sesso.
Tornando al divorzio breve, la norma venne approvata dal Parlamento, entrata ufficialmente in vigore il 26 maggio 2015.
Il termine di attesa tra la separazione e il divorzio scende dai 3 anni (che decorrevano dalla data dell'udienza di prima comparizione dei coniugi - udienza ex art. 708 c.p.c.) a:
- 1 anno (decorrente dalla data di notifica del ricorso per la separazione giudiziale), nel caso di separazione giudiziale (ossia non consensuale);
- 6 mesi (decorrente dalla data di udienza di prima, e di regola unica, comparizione dei coniugi - udienza ex art. 708 c.p.c. - o di sottoscrizione dell'accordo di negoziazione assistita da un avvocato), nel caso di separazione consensuale.
Lo scioglimento della comunione legale tra i coniugi viene anticipata alla prima udienza di comparizione dei coniugi nel caso di separazione giudiziale e alla data della sottoscrizione del verbale di separazione nel caso di procedura consensuale (o di sottoscrizione dell'accordo di negoziazione assistita da un avvocato), purché il verbale/accordo venga successivamente omologato/autorizzato dal Tribunale. Le procedure dirette ad ottenere la separazione e il divorzio (cessazione degli effetti civili o scioglimento del matrimonio) rimangono invariate. Permane la necessità di domandare dapprima la separazione e poi il divorzio (non è pertanto possibile ottenere il divorzio diretto senza separazione), attraverso, alternativamente, domanda da proporsi al Tribunale competente, negoziazione assistita da un avvocato o, in alcuni casi, domanda diretta all'Ufficiale dello Stato civile. Possono ottenere il divorzio breve anche i coniugi separati legalmente prima dell'entrata in vigore della novella legislativa, per i quali il triennio di separazione non è ancora trascorso. Abbiamo visto come la sentenza pronunciata dai giudici patavini riconosca ai coniugi la possibilità di interrompere in maniere immediata un rapporto (magari) logorante e difficile, senza il bisogno di acuire e ripetere a distanza di tempo davanti ad un giudice quali sofferenze hanno portato a maturare tale decisione.
Dott.ssa Maria Giovanna Torchia
torchiamariagiovanna16@gmail.com
[1] Mario Ricca. Divorzi diversi e geografia giuridica interculturale. Available at http://calumet-review.it
[2] Sadaq è la dote, regolata dal capo II della Moudawwana, arte. 26-34.
[3] Legge 6 maggio 2015, n. 55. Disposizioni in materia di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio nonché di comunione tra i coniugi
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