- Il testo dell'art. 430 c.p.
- Bene giuridico tutelato dall'art. 430 c.p. e procedibilità
- La condotta sanzionata dall'art. 430 c.p.
- La pena
- Elemento soggettivo
Il testo dell'art. 430 c.p.
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Chiunque cagiona un disastro ferroviario è punito con la reclusione da cinque a quindici anni.
Bene giuridico tutelato dall'art. 430 c.p. e procedibilità
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Il bene giuridico meritevole di tutela, in relazione all'art. 430 c.p., è la pubblica incolumità. Ovviamente nel concetto di pubblica incolumità rientra anche la tranquillità e la serenità della collettività, che non deve essere pervasa da timore o da motivi di allarme. Il delitto in esame è un reato comune, dacché può essere commesso da chiunque.
Si tratta di un reato di pericolo, tuttavia il tentativo ex art. 56 c.p. è astrattamente configurabile, sebbene il Giudice abbia il compito di valutare, caso per caso, il potenziale lesivo e la presenza di persone che possano rimanere coinvolte nel disastro. In ragione di questi presupposti, la dottrina si è rivelata, quasi all'unanimità, tendenzialmente proclive a voler ammettere che si tratta di un reato di pericolo astratto.
La procedibilità è ex officio, avuto riguardo anche al bene giuridico ritenuto meritevole di tutela.
La condotta sanzionata dall'art. 430 c.p.
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Preliminarmente va dato atto che questo è un reato di pericolo e, come tale, è opportuno perimetrare debitamente la condotta ai fini della valutazione della rilevanza penale della medesima.
Innanzitutto viene da chiedersi: si tratta di un reato omissivo o commissivo? Entrambe le risposte potrebbero essere corrette, ritenuto che soggetto attivo può essere chiunque, sia un soggetto estraneo che non riveste alcuna posizione di garanzia (reato commissivo), che un addetto alla conduzione del treno o dei sistemi ferroviari il quale ometta una manovra essenziale (omissivo). Secondo quesito: se il soggetto agente riveste una posizione di garanzia - omettendo quindi una manovra o un'operazione necessaria per evitare il disastro - si configura un reato omissivo proprio o improprio? In determinate ipotesi esistono specifici protocolli (o linee guida) che regolamentano l'attività degli operatori ferroviari, quindi essendo previsto un obbligo di attivarsi disciplinato dalla norma penale si configurerebbe, all'apparenza, un reato omissivo proprio. Tuttavia l'art. 430 c.p. non menziona la parola "pericolo", quindi si presuppone che l'evento sia una componente essenziale ai fini della configurabilità del delitto. A giudizio di chi scrive va tenuto in debito conto il fatto che il legislatore voglia tutelare la pubblica incolumità e, abbracciando comunque la tesi che mira a qualificare il reato di cui all'art. 430 c.p. come un reato di pericolo astratto, non può non concludersi che il soggetto che rivesta una posizione di garanzia ma che ometta di impedire un evento, che poi in effetti si verifica, ha commesso un reato omissivo improprio.
La pena
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La pena per il delitto di cui all'art. 430 c.p. è della reclusione da cinque a quindici anni.
Elemento soggettivo
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Elemento soggettivo indefettibile ai fini della configurabilità del delitto in esame è il dolo generico, ovvero la premeditazione coscienziosa di commettere il fatto.
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Vincitore del concorso di ammissione al Dottorato di Ricerca svolge attività di assistenza alla didattica.