A rendere intollerabile la convivenza e a determinare l'addebito della separazione può bastare il week end passato fuori casa. E' quanto ha stabilito la prima sezione civile della Corte di Cassazione (4763/2007) nel confermare una precedente decisione di merito che aveva attribuito la colpa di una crisi coniugale a una giovane donna "rea" di essersi allontanata durante i fine settimana dalla casa coniugale.
La donna aveva deciso di trasferirsi nei soli week end in una casa di proprietà del marito ed aveva anche deciso di cambiare la serratura.
Anche se l'allontanemetno è stato temporaneo e legato al solo fine settimana, spiega la Corte, si tratta comunque di un comportamento contrario ai doveri nascenti dal matrimonio.
Una delle conseguenze della sentenza è stata l'esclusione dell'obbligo di mantenimento da parte del marito.
Dal tenore della sentenza sembra di capire che tra i vari motivi che avevano indotto la Corte d'Appello a valutare negativamente il comportamento della donna, sia stata data preminenza proprio al "trasferimento temporaneo".
La stessa Corte d'Appello, infatti aveva "ravvisato nella vicenda una condotta della donna contraria ai doveri nascenti dal matrimonio, non solo, e non tanto, con riguardo alla sua [...] smania di mettere le mani sul patrimonio" del consorte, "quanto piuttosto alla circostanza del suo allontanamento dalla casa coniugale nei fine settimana e del suo trasferimento in alcuni locali della villa abitata dalla famiglia di lui, previa sostituzione della serratura".
La donna aveva deciso di trasferirsi nei soli week end in una casa di proprietà del marito ed aveva anche deciso di cambiare la serratura.
Anche se l'allontanemetno è stato temporaneo e legato al solo fine settimana, spiega la Corte, si tratta comunque di un comportamento contrario ai doveri nascenti dal matrimonio.
Una delle conseguenze della sentenza è stata l'esclusione dell'obbligo di mantenimento da parte del marito.
Dal tenore della sentenza sembra di capire che tra i vari motivi che avevano indotto la Corte d'Appello a valutare negativamente il comportamento della donna, sia stata data preminenza proprio al "trasferimento temporaneo".
La stessa Corte d'Appello, infatti aveva "ravvisato nella vicenda una condotta della donna contraria ai doveri nascenti dal matrimonio, non solo, e non tanto, con riguardo alla sua [...] smania di mettere le mani sul patrimonio" del consorte, "quanto piuttosto alla circostanza del suo allontanamento dalla casa coniugale nei fine settimana e del suo trasferimento in alcuni locali della villa abitata dalla famiglia di lui, previa sostituzione della serratura".
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