Il passaporto vaccinale per viaggiare in sicurezza nonostante la pandemia. Ecco in cosa consiste il Green Pass europeo e come funziona

Turismo e viaggi in tempi di pandemia

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In vista delle vacanze e delle possibili riaperture torna in auge l'argomento passaporto vaccinale per viaggiare in sicurezza nonostante la pandemia, evitando restrizioni e quarantena.

L'Europa ha annunciato il Green Pass, o Certificato verde digitale: un documento sanitario comune a tutti gli Stati membri che funzionerà tramite app e servirà a dimostrare che la persona che viaggia è stata vaccinata contro il Covid-19, che ha fatto il tampone con esito negativo o che ha contratto il virus ed è guarita.

"Il sistema operativo per pass sarà pronto per il 1° giugno" e pienamente operativo da luglio. Per il Green Pass l'Europa ha stanziato 50 milioni di euro.

Il via libera definitivo al passaporto da parte del Parlamento Ue, riunito in seduta plenaria, si attende entro la serata del 28 aprile 2021.

I deputati hanno chiesto che il nome sia cambiato in Certificato UE Covid 19, in quanto strettamente legato alla pandemia, e che i test siano eseguito gratuitamente.

Nell'attesa, vediamo meglio cos'è il pass vaccinale per viaggiare all'estero, come funziona, come averlo e i Paesi che si stanno già muovendo in questa direzione.

Passaporto vaccinale: cos'è e chi lo utilizza già

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Il cosiddetto passaporto vaccinale è un documento digitale o cartaceo che attesta l'avvenuta vaccinazione che si può ottenere tramite app e consiste in un codice QR da scansionare ai controlli. L'iniziativa è appoggiata e promossa da diversi leader politici, pensata come utile strumento per far ripartire il turismo internazionale in sicurezza e tornare alla normalità e alla vita sociale.

Diversi governi hanno proposto passaporti vaccinali anche per partecipare agli eventi pubblici o tornare in palestra, nei musei e nei locali, ad esempio. Ma il certificato vaccinale porta con sé dubbi e perplessità legati alla privacy e al trattamento dei dati degli utenti, ma anche alla possibilità che sia discriminatorio nei confronti di chi a causa di una campagna vaccinale lenta e inefficiente non ha potuto ricevere il vaccino.

Mentre l'Europa attende il lancio del Green Pass, il passaporto sanitario europeo, altri Paesi già stanno utilizzando il certificato sanitario per i viaggi ma non solo. È il caso di Israele, dove la vita sta tornando alla normalità grazie a un'efficace campagna vaccinale. Qui il certificato vaccinale rilasciato tramite app dal Ministero della Salute servirà per partecipare agli eventi ed entrare nei ristoranti, musei e locali al chiuso.

Anche la Cina ha lanciato il suo passaporto vaccinale con l'obiettivo di rilanciare il turismo e contribuire alla ripresa economica. Si tratta di un certificato sanitario digitale o cartaceo che può essere richiesto tramite WeChat solo dai cittadini cinesi. Non si tratta di un documento obbligatorio, ma attesta l'avvenuta immunizzazione grazie al codice QR dalla cui scansione le autorità possono ottenere facilmente le informazioni sanitarie. Intanto anche il settore aereo e le compagnie si sono attivate: Ryanair ha lanciato il Covid-19 Travel Wallet, il pass digitale che certifica che si è vaccinati o negativi al tampone, da presentare all'imbarco insieme al biglietto aereo e al documento d'identità. La novità di Ryanair segue l'annuncio della IATA (Air Transport Association) che sta testando il suo Covid Travel Pass su alcuni vettori come Etihad ed Emirates. Il lancio ufficiale dell'app IATA Travel Pass è atteso su iPhone e Android tra aprile e giugno. Il documento servirà ai turisti per dimostrare non solo di avere il vaccino per viaggiare, ma anche di essersi sottoposti a tampone con esito negativo.

Green Pass da giugno: cos'è il passaporto vaccinale europeo

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Come annunciato dalla Commissione Ue, il pass sanitario europeo sarà disponibile gratuitamente in formato digitale o cartaceo, sarà visualizzato in due lingue - quella ufficiale dello Stato che lo rilascia e l'inglese - e avrà un QR Code per garantirne la sicurezza e autenticità.

Il QR Code, elemento più importante del Green Pass, conterrà informazioni essenziali come data di nascita, data di rilascio, certificati sanitari pertinenti e identificatore univoco. Nel dettaglio, saranno inclusi 3 tipi certificati:

  • certificato di vaccinazione, con indicazione della marca del vaccino utilizzato, data e luogo della somministrazione e numero di dosi ricevute;
  • certificato di test negativo (antigenico o PCR). Per il momento saranno esclusi i tamponi fai da te;
  • certificato medico di attestata guarigione dal Covid-19 negli ultimi 180 giorni.

Come funziona

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I Green Pass si baseranno sui vaccini approvati dall'Ema anche se la Commissione Ue ha chiarito che i singoli Stati membri potranno decidere se accettare o meno i vaccini che non hanno ancora ricevuto l'ok dall'Ema. Pensiamo ad esempio all'Ungheria che sta distribuendo lo Sputnik V o il cinese Sinopharm.

Il passaporto vaccinale europeo non nasce come documento obbligatorio per permettere ai cittadini di partire o entrare in un altro Paese, ma servirà per facilitare gli spostamenti internazionali per lavoro e per turismo. Laddove sarà accettato, potrebbero cadere determinate restrizioni imposte ai viaggiatori dai governi, come obbligo di tampone o quarantena, ma spetterà ai singoli Stati membri decidere da quali regole di viaggio saranno esonerati i possessori di certificato verde.

Entrata in vigore e validità

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Il pass verrà rilasciato ai cittadini Ue e ai loro familiari, indipendentemente dalla nazionalità, e sarà valido in tutti i Paesi dell'Unione europea, più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Potranno richiedere il certificato anche i cittadini di Paesi terzi che risiedono in Ue e i turisti che hanno il diritto di viaggiare in altri Stati membri.

La Commissione Ue sta ora finalizzando il gateway che permetterà il funzionamento del certificato e che nei piani sarà pronto per giugno.

L'obiettivo è di renderlo pronto per il mese di luglio, per ripristinare al più presto i viaggi in tempo per le vacanze: la Commissione ha infatti esortato gli Stati membri ad attuare un quadro di fiducia e gli standard tecnici per l'implementazione tempestiva del certificato verde digitale. Ma la proposta dovrà passare per un processo di approvazione, che dovrà essere rapidissimo, dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

La Commissione ha sottolineato che il Green Pass sarà una misura temporanea, che verrà sospesa una volta che l'OMS dichiarerà la fine dell'emergenza sanitaria internazionale.

I Paesi europei che vogliono il passaporto vaccinale Covid

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Sono diversi i Paesi europei che premono da mesi per l'introduzione di un certificato sanitario digitale per tornare a viaggiare, dopo un anno di limiti ai viaggi e frontiere chiuse. In primis la Grecia, vera e propria promotrice dell'iniziativa, ma anche altri Paesi come Spagna, Croazia, Austria, Polonia, Danimarca, Estonia e Finlandia sono su questa strada. Nel frattempo le Seychelles hanno tolto l'obbligo di quarantena ai turisti che arrivano vaccinati, e Cipro ha in programma di introdurre il passaporto vaccinale entro la fine dell'anno. In generale l'iniziativa sembra trovi terreno fertile nei Paesi la cui economia si basa soprattutto sul turismo. L'allentamento delle misure per i viaggiatori che dimostrano di aver fatto il vaccino o di aver ottenuto l'immunità servirebbe quindi a dare una spinta alla ripartenza di questi Stati in vista delle vacanze estive.

La Grecia si prepara ad accogliere i turisti in sicurezza per l'estate. Il primo ministro Kyriakos Mitsotakis durante il Forum Nueva Economia in Spagna ha ribadito l'importanza di raggiungere tempestivamente un accordo nell'UE sul certificato di vaccinazione unico e sull'attuazione di protocolli Covid-19 comuni.

"La priorità è rendere i viaggi più sicuri e facili. Abbiamo imparato la lezione dall'anno scorso e quest'anno apriremo con maggiore sicurezza", ha detto. "Vogliamo che le persone che vengono in Grecia, Spagna, Portogallo, Italia si sentano al sicuro e che non entrino in una zona rossa". Riguardo il ritorno alla normalità, almeno per quanto riguarda i viaggi, il premier è ottimista: "Credo che questo accadrà in primavera o sicuramente in estate quando avremo vaccinato una percentuale significativa della popolazione".

Il certificato di vaccinazione per chi arriva dall'estero, ha specificato il presidente, non sarà l'equivalente di un passaporto sanitario, ma aprirà invece una corsia preferenziale per i viaggi. Ciò significa che non sarà obbligatorio e ai vacanzieri che ne sono sprovvisti non sarà impedito l'ingresso nel Paese, ma potrebbero essere soggetti a restrizioni come isolamento fiduciario o obbligo di tampone. Il suo obiettivo è ottenere un certificato universale per l'Europa, affermando che se non sarà raggiunto un approccio unificato "la Grecia procederà bilateralmente con tutti i Paesi che ci interessano".

Anche la Spagna è ottimista sull'idea del certificato sanitario. Lo scorso mese Maria Reyes Maroto, ministro dell'Industria, del Commercio e del Turismo del governo di Sánchez, ha detto di condividere la proposta, aggiungendo che "potrebbe ripristinare la mobilità in tutta Europa". Il ministro degli Esteri Arancha Gonzalez ha aggiunto che "La certificazione del vaccino è qualcosa verso cui stiamo andando inevitabilmente".

Anche il Regno Unito si starebbe preparando a introdurre un sistema di certificazione che consentirebbe ai cittadini vaccinati di viaggiare all'estero quest'estate. Questo strumento, in fase di sperimentazione, è al momento una specie di certificato che però viene usato dal NHS per tracciare chi è stato vaccinato piuttosto che per consentire di viaggiare all'estero senza restrizioni. Il documento, creato dalla società di biometria iProov e dalla società di sicurezza informativa Mvine, verrà rilasciato come app gratuita in modo che le persone possano dimostrare digitalmente che hanno ricevuto il vaccino.

Il 21 gennaio l'Islanda è diventata il primo paese europeo a fornire certificati di vaccinazione Covid-19 ai cittadini che hanno ricevuto le due dosi, e riconoscerà certificati vaccinali simili emessi da qualsiasi altro Paese UE o Schengen. Anche Danimarca e Svezia hanno annunciato che distribuiranno passaporti vaccinali che non solo consentiranno ai cittadini di viaggiare, ma anche di cenare fuori nei ristoranti e partecipare a grandi eventi come concerti e festival. "Sarà un passaporto extra che potrai avere sul telefono per dimostrare che sei stato vaccinato", ha detto il ministro svedese per lo sviluppo digitale, Anders Ygeman, aggiungendo che lo Stato potrebbe rilasciare i suoi primi certificati elettronici a giugno.

In un incontro con la Commissione europea, il ministro dell'Interno portoghese Eduardo Cabrita ha detto che la certificazione vaccinale semplificherebbe la gestione degli spostamenti internazionali, abolendo routine come i test PCR. Cipro è sulla stessa lunghezza d'onda. La nazione insulare del Mediterraneo ha annunciato che abolirà i requisiti sanitari come tamponi e quarantena per i viaggiatori che potranno dimostrare di essere stati vaccinati.

Lo scorso autunno l'OMS ha collaborato con l'Estonia per sviluppare un certificato di vaccinazione Covid-19 digitale utilizzando la tecnologia blockchain, e la Polonia ha lanciato il mese scorso il passaporto digitale per i vaccini: chi riceve due dosi del siero ottiene un documento di conferma con codice QR univoco scaricabile accedendo al portale della sanità pubblica con le proprie credenziali.

I limiti

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Insomma, appare sempre più chiaro che in un futuro non troppo lontano per viaggiare più facilmente sarà utile un certificato digitale per poter aprire le frontiere senza richieste di tampone o quarantena ai turisti che si sono vaccinati o che possono aver acquistato l'immunità.

Come abbiamo visto, un numero crescente di Paesi sostiene questa idea e c'è chi la sta già mettendo in pratica. Restano comunque dei dubbi sulla validità di questo strumento visto che non è ancora stato dimostrato scientificamente che una persona vaccinata non può essere contagiosa.

Dott.ssa Giada Pignatale

Titoli di studio: Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso l'università degli Studi di Bari "Aldo Moro" con votazione 110/110 con lode e plauso accademico. Praticante avvocato presso l'Ufficio Legale della sede INPS di Taranto. Master di II Livello in "Strategie di innovazione e di organizzazione nella P.A. Già autrice di articoli per la rivista giuridica Diritto.it.


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