- Siti di incontri nelle cause di separazione e divorzio
- I messaggi sui siti di incontri si possono produrre in sede di divorzio
- Giustificato l'allontanamento della moglie se il marito cerca relazioni online
- I pagamenti per siti di incontri online sono indizi rilevanti
Siti di incontri nelle cause di separazione e divorzio
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La recente sentenza della Cedu, che ha ha autorizzato in pratica l'utilizzo in un giudizio di divorzio dei messaggi scambiati dal coniuge su un sito di incontri senza che questo costituisca violazione della sua privacy, ci fornisce lo spunto per vedere come la giurisprudenza considera questa pratica di cercare avventure extraconiugali quando la coppia decide di separarsi o di divorziare.
I messaggi sui siti di incontri si possono produrre in sede di divorzio
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La CEDU qualche giorno fa, con la sentenza emessa sul caso M.P contro Portogallo, ricorso n. 27516/2014 (sotto allegata in lingua francese) ha stabilito che i messaggi privati che il coniuge scambia su un sito di incontri possono essere utilizzati nella causa di divorzio, a meno che la loro divulgazione non violi la sua privacy.
Nel caso di specie per la Cedu non si viola il diritto al rispetto della vita privata e della corrispondenza sancito dall'art. 8 della Convenzione, se i messaggi vengono impiegati in un giudizio al fine di determinare la responsabilità del coniuge in relazione alla fine del matrimonio.
La vicenda che viene portata all'attenzione della Corte ha inizio quando il matrimonio tra una donna di origini spagnole e il marito portoghese entra in crisi a causa dei rispettivi impegni lavorativi, che li portano a non poter condividere la quotidianità. Ad un certo punto infatti la donna decide di restare in Spagna, vivere stabilmente nel suo paese con i figli e avviare le pratiche per il divorzio presso il Tribunale di Madrid. Decisione alla quale il marito si oppone, tanto che chiede il rimpatrio dei figli e ricorre al Tribunale di Lisbona, al quale, per attribuire la responsabilità della fine della relazione alla moglie, produce delle e-mail che la stessa scambiava con uomini iscritti, come lei, a un sito di incontri e che provano i rapporti extraconiugali della stessa.
La causa di divorzio procede, ma la moglie contesta l'utilizzo delle e-mail in giudizio perché ritiene che violino la sua privacy.
La questione arriva fino alla CEDU, che nella sentenza dichiara di condividere le conclusioni della Corte di Appello di Lisbona, per la quale le email prodotte fanno parte della vita della coppia, visto che il marito aveva l'accesso all'account di posta elettronica sul sito di incontri della moglie e che le stesse sono pertinenti al procedimento civile stante l 'importanza di valutare la situazione dei coniugi e della famiglia nel suo complesso. Tutto, nel pieno rispetto della privacy della moglie, visto che il contenuto delle email è stato divulgato solo in giudizio. L'accesso pubblico agli stessi infatti ha subito dei limiti anche perché i messaggi, dal punto di vista pratico, non sono stati neppure esaminati, visto che il Tribunale non si è espresso sulle richieste del marito di attribuire la fine del matrimonio all'infedeltà della moglie.
Giustificato l'allontanamento della moglie se il marito cerca relazioni online
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Nel ricorso proposto da un marito innanzi alla Corte di Cassazione, non si è posto invece il problema della violazione della privacy e della possibilità di utilizzare messaggi e email private. nel caso di specie gli Ermellini hanno dovuto trattare una causa separazione in cui il marito ha tentato di attribuire alla moglie la fine del matrimonio perché allontanatasi da casa, mentre ad aver violato per primo gli obblighi matrimoniali è stato proprio lui, dedito a cercare online relazioni extraconiugali.
Gli Ermellini, nell'ordinanza n. 9384/2018 hanno infatti chiarito, condividendone le conclusioni: "che la Corte di Appello ha escluso la violazione dell'obbligo di coabitazione ravvisando una violazione degli obblighi di fedeltà ex art. 143 cod. civ. da parte del marito, intento alla ricerca di relazioni extraconiugali tramite internet, ritenendo ciò circostanza oggettivamente idonea a compromettere la fiducia tra i coniugi e a provocare l'insorgere della crisi matrimoniale all'origine della separazione." La Corre d'Appello infatti ha ritenuto giustificato l'allontanamento della moglie da casa proprio a causa della violazione dell'obbligo di fedeltà da parte del marito.
I pagamenti per siti di incontri online sono indizi rilevanti
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Nell'ordinanza n. 3879/2021 della Cassazione i siti di incontri online sono al centro di un'altra vicenda giudiziale. Si tratta di separazione con richiesta di addebito al marito, scoperto dalla moglie, che in giudizio ha prodotto come prove sms e i pagamenti per i servizi forniti appunto da un sito di incontri su internet. Il marito ha tentato di difendersi sostenendo la carenza dei caratteri della precisione, della concordanza e della gravità degli indizi sui quali si è basata la decisione del giudice e la mancata ammissione dei mezzi di prova prodotti dallo stesso. Peccato che per gli Ermellini la Corte d'Appello ha ben motivato la sua decisione "anche in ordine alla mancata ammissione delle istanze istruttorie, ritenendo dimostrati nei contorni essenziali i fatti rilevanti e non plausibile la versione degli accadimenti dell'odierno ricorrente."
Scarica pdf Affaire Portugal Cedu ricorso n. 27516/2014• Foto: 123rf.com