Coprifuoco: che cos'è?
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Il coprifuoco è un'usanza medievale che chiedeva alla popolazione, per evitare gli incendi, di coprire a una certa ora della sera il fuoco con la cenere. In genere veniva dato un avviso sonoro, con le campane ad esempio, per intimarlo. Nel tempo il termine è stato impiegato per imporre il divieto straordinario di uscire in un certo intervallo di tempo serale e notturno in presenza di situazione di emergenza o di pericolo per la collettività.
Coprifuoco e pandemia
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Il termine coprifuoco è tornato ad essere utilizzato da quando nel 2020 è scoppiata la pandemia mondiale di Coronavirus che, a intervalli e in base alle continue oscillazioni del numero dei contagi, ha costretto lo Strato, a fasi alterne ad imporre limiti orari alle uscite dei cittadini dalle proprie abitazioni.
Ricordiamo ad esempio le iniziative assunte nell'autunno del 2020 dalla Regione Lombardia e dalla Regione Campania, quando si è verificata una preoccupante ondata di contagi, che ha condotto all'adozione di misure restrittive alla libertà circolazione con conseguente divieto di circolare nelle ore serali e notturne.
Limiti che sono rimasti in piedi anche quando, nella primavera del 2021, sono state disposte, con il decreto n. 65/2021 le riaperture di determinate attività, con il permanere del divieto di spostamento per motivi diversi da lavoro, salute o necessità nell'intervallo di tempo compreso tra le ore 23.00 e le 5.00 del mattino.
Base costituzionale e legislativa
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Da quando è scoppiata la pandemia ci si è domandati spesso e volentieri se il coprifuoco imposto sia legittimo o meno.
La risposta positiva al quesito si rinviene nella formulazione dell'art. 16 della Costituzione, il cui primo comma dispone espressamente che: "Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche."
Anche l'art 13 della Costituzione in sostanza prevede la legittimità del coprifuoco, solo però se stabilito con legge. Questo articolo dispone infatti che: "Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge."
Legge che, in presenza di un'emergenza sanitaria come quella esplosa all'inizio del 2020, è individuabile nel Codice della Protezione civile contenuto nel Dlgs n. 1/2018. Trattasi di una legge che non menziona espressamente il coprifuoco, come misura da adottare per proteggere la popolazione in presenza di un'emergenza, limitandosi a legittimare il Governo ad adottate tutti i provvedimenti di natura eccezionale e a disporre le prime risorse necessarie e utili per affrontare la situazione emergenziale.