La dichiarazione di successione (art. 28 del TU n. 346/1990) è un adempimento fiscale obbligatorio che gli eredi presentano all'Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dall'apertura della successione al fine di determinare le imposte dovute

Cos'è la dichiarazione di successione

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La dichiarazione di successione è un adempimento obbligatorio di natura prevalentemente fiscale, che segue la successione. Le sue modalità di esecuzione sono regolamentate in particolare dall'art. 28 del TU Imposta successioni e donazioni n. 346/1990. Questo perché la successione, in ambito giuridico, rappresenta il meccanismo che permette il trasferimento appunto legittimo e/o testamentario dei rapporti giuridici della persona defunta, con conseguenze ovviamente di natura fiscale. La tipologia di rapporti presi in considerazione possono essere sia attivi che passivi.

Vengono chiamati all'eredità tutti i soggetti fino al sesto grado di parentela, considerati per l'appunto aventi diritto alla successione.

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Contenuto della dichiarazione di successione

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La dichiarazione di successione, ai sensi di quanto dispone l'art. 29 del Tu sopra indicato, deve contenere tutta una serie di elementi, ovvero:

  • dati identificativi del defunto, dei chiamati o eredi e dei legatari;
  • composizione dell'attivo con descrizione specifica e dettagliata di beni e diritti che lo compongono;
  • passività e oneri deducibili provati dai relativi documenti;
  • valore totale dell'asse ereditario;
  • riduzioni e detrazioni con relativi documenti probatori.

La dichiarazione mancante dell'indicazione dei soggetti e dell'attivo, come descritti nei primi due punti, ne causa l'irregolarità, come previsto dall'art. 32 del TU.

Soggetti obbligati

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Sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione i seguenti soggetti:

  • eredi e legatari;
  • gli immessi nel possesso dei beni del de cuius;
  • gli amministratori dell'eredità;
  • i curatori dell'eredità giacente;
  • gli esecutori testamentari;
  • i trust.

Qualora i soggetti obbligati alla presentazione della dichiarazione di successione sia più di uno dei soggetti indicati, è sufficiente che vi provveda uno soltanto.

Attenzione però, perché l'art. 28, al comma 5, prevede l'esonero dalla presentazione della dichiarazione se i legatari o i chiamati all'eredità:

  • hanno rinunciato all'eredità o al legato prima della scadenza del termine di presentazione della dichiarazione;
  • hanno richiesto la nomina di un curatore per amministrare l'eredità, qualora non siano nel possesso dei beni.

In entrambi i casi, ai fini dell'esonero, è necessario inviare all'Agenzia delle Entrate, a mezzo raccomandata, copia della rinuncia all'eredità o copia dell'istanza per la nomina del curatore.

Come si fa la dichiarazione di successione

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La dichiarazione di successione è un adempimento quindi di carattere fiscale, che prevede la comunicazione presso l'Agenzia delle entrate del subentro degli eredi legittimi o testamentari nei rapporti giuridici del de cuius.

Per la comunicazione della dichiarazione di successione l'Agenzia delle Entrate fornisce un apposito modulo online (sotto allegato), che deve essere utilizzato a pena di nullità della dichiarazione stessa.

Alla sua compilazione e al suo inoltro possono provvedere tutti i soggetti che rientrano nel diritto.

Nello specifico, sono chiamati a esercitare il diritto alla successione tutti coloro che sono menzionati nel documento relativo ai beni ereditari, compresi i legatari e i loro rappresentanti, i curatori dell'eredità giacente, gli esecutori testamentari e tutti gli amministratori dell'eredità, come sopra indicati.

L'aggiornamento della procedura in vigore dal 2014 prevede la possibilità di effettuare la dichiarazione in maniera del tutto telematica sfruttando il software e il sistema digitale dell'Agenzia delle Entrate.

In casi specifici inoltre è possibile anche recarsi presso un centro di assistenza fiscale.

Quali documenti servono

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Per evitare di fare pasticci procedurali, è necessario presentare tutta una serie di documenti, in grado di comprovare quanto dichiarato:

  • certificato di morte uso dichiarazione;
  • autocertificazione stato di famiglia storico;
  • copia dei documenti identificativi di tutti gli eredi in corso di validità;
  • copie di tutte le tessere in cui è riportato il codice fiscale o tessere sanitarie del de cuius e degli eredi;
  • atti che attestano la provenienza di tutti i beni immobili intestati o cointestati al de cuius;
  • atti relativi alle donazioni che il de cuius ha contratto in vita in favore di uno o più dei suoi eredi;
  • documenti di natura tecnica degli immobili rientranti nel patrimonio immobiliare del defunto, come planimetrie, mappali, variazioni eventuali e successive;
  • due copie autentiche del testamento, se redatto;
  • copia autentica del verbale attestante la rinuncia all'eredità da parte di uno o più soggetti;
  • documenti dai quali risulta il pagamento delle spese mediche e funebri;
  • verbale attestante l'apertura di eventuali cassette di sicurezza;
  • dichiarazioni di banche o poste attestanti la presenza, in capo al de cuius, di mutui, fondi di investimento, libretti, azioni obbligazioni, ecc;
  • dichiarazione attestante la titolarità di quote, sottoscritta da un dottore commercialista;
  • dichiarazione del datore attestante la maturazione di determinate indennità del lavoratore, come la tredicesima, la quattordicesima, ecc.;
  • attestazione di eventuali ratei di invalidità maturati ma non ancora riscossi dal de cuius.

Entro quanto tempo va fatta la dichiarazione di successione

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In riferimento alle tempistiche previste dalla legge per la presentazione della dichiarazione di successione, il limite prestabilito è di 12 mesi a partire dalla data del decesso della persona in questione.

Nel caso in cui la presentazione dovesse avvenire oltre le tempistiche prestabilite il rischio sarebbe quello di incorrere in procedimenti punitivi di carattere pecuniario e/o amministrativo. In ogni caso, la dichiarazione, come regola generale, deve essere presentata prima che intervenga una qualsiasi modifica in grado di alterare la consistenza del patrimonio ereditario.

Dove si fa la dichiarazione di successione

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Come accennato precedentemente, la dichiarazione di successione va presentata presso l'ufficio dell'Agenzia delle entrate collocato nella stessa città di residenza della persona defunta.

Nella circostanza in cui la persona defunta fosse residente all'estero, la presentazione del modello per la Dichiarazione di successione deve avvenire presso l'ufficio dell'agenzia delle entrate ubicato presso l'ultima residenza italiana del soggetto. Qualora detta residenza non sia nota la dichiarazione deve essere inoltrata all'Agenzia delle Entrate Roma 6.

Quanto costa fare la dichiarazione di successione al CAF

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Dal punto di vista economico i costi della dichiarazione di successione possono variare in riferimento alla forma e all'ente al quale si fa riferimento. Nel caso in cui la procedura venga svolta presso il CAF, la somma necessaria per presentare la dichiarazione ammonta a circa 500 euro.

A tale cifra sono chiaramente da aggiungere eventuali e dovute spese per imposte, costi di segreteria, visure catastali e marche da bollo.

Quanto costa la tassa di successione

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Per quanto concerne il valore economico della tassa di successione, essa presenta un valore variabile in riferimento all'imponenza dell'eredità in questione, considerato che con la successione si trasmettono anche beni immobili o diritti reali immobiliari.

La base imponibile di riferimento sulla quale viene calcolata l'imposta in ogni caso è data dalla differenza tra attività e passività, con applicazione di criteri ben determinati nel caso in cui vi siano beni il cui valore non è espresso direttamente in termini monetari. Gli immobili ad esempio vengono conteggiati in base al valore catastale.

A disciplinare aliquote e franchigie è l'art. 2, comma 48 del DL 262/2006, che stabilisce anche delle franchigie, vediamo nel dettaglio:

  • aliquota del 4%, per trasferimenti in favore del coniuge o dei parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore netto, eccedente per ogni beneficiario, la quota di 1 milione di euro;
  • aliquota del 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle. La base è il valore complessivo netto, eccedente per ogni beneficiario, i 100.000 euro;
  • aliquota del 6%, per i trasferimenti in favore di parenti fino al quarto grado, affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sempre sul valore complessivo netto trasferito. In questo caso non sono previste franchigie;
  • aliquota dell'8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti, da applicare anche in questo caso sul valore complessivo netto trasferito, senza franchigia alcuna.

Da segnalare anche la franchigia di 1,5 milioni di euro, per i trasferimenti in favore di soggetti portatori di handicap grave ai sensi della legge n. 104/1992.

Chiaramente sono da considerare anche le spese notarili e i prezzi che il professionista del caso ritiene pertinenti e congrui all'operazione.

Liquidazione dell'imposta

Presentata la dichiarazione di successione, l'ufficio liquida l'imposta dovuta e notifica l'avviso di liquidazione. Decorsi 60 giorni i soggetti obbligati devono provvedere al pagamento con addebito sul conto corrente bancario che viene indicato nella dichiarazione.

E' possibile modificare la dichiarazione di successione?

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La possibilità di modificare la dichiarazione di successione è prevista dall'art. 28 comma 6 del Tu in presenza del sopraggiungere di eventi che vanno a modificare la devoluzione dell'attivo ereditario o del legato o che determinano un'imposta superiore. In questi casi i soggetti obbligati devono presentare una dichiarazione integrativa o sostitutiva.

Scarica pdf Modello successioni e volture catastali

Foto: 123rf.com
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