Reato di abbandono di animale e sequestro
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In particolare, nella vicenda, le Guardie Eco Zoofile, aventi potere di polizia giudiziaria in ambito di tutela degli animali, verificarono e verbalizzarono che "Tonto", cane tipo Pastore dell'Asia Centrale di 12 anni, era tenuto all'interno di un box in stato di abbandono, in condizioni igienico sanitarie molto precarie, essendo presenti deiezioni e sporcizia.
Tonto, inoltre, non aveva cibo ed acqua a disposizione, risultava affamato e manifestava problemi di salute con tanto di parassiti dovuti, evidentemente, alle mancate attenzioni nella custodia.
La Procura della Repubblica territorialmente competente convalidava il sequestro probatorio dell'animale eseguito dalla polizia giudiziaria necessario per la ricostruzione del fatto e per dimostrare l'ascrivibilità della contravvenzione ex art. 727, comma 2, c.p. all'indagato: Tonto veniva così trasferito per le opportune cure e attenzioni presso una struttura idonea.
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Richiesta di oblazione
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Successivamente il Giudice per le indagini preliminari di Modena, su richiesta del Pubblico Ministero di emissione di decreto penale di condanna, condannava l'imputato per il reato ex art. 727, comma 2, c.p. alla pena complessiva di euro 3.000,00 di ammenda con confisca dell'animale mediante assegnazione a un ente di protezione animali per affidarlo a persona idonea.
Tuttavia il decreto veniva opposto avanzando richiesta di oblazione.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena, con sentenza dell'aprile 2022 dichiarava, quindi, l'estinzione del reato contestato al proprietario di Tonto, avendo pagato la somma indicata dalla medesima Autorità Giudiziaria entro un certo termine.
Ma cosa è successo, quindi, al provvedimento di sequestro del cane disposto a seguito del sopralluogo delle Gez OIPA?
Confermata la confisca dell'animale
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Il Giudice, seppur dichiarato con sentenza l'estinzione del reato per avvenuto pagamento nei termini dell'oblazione, ha comunque confermato la confisca di Tonto.
Come si legge nel testo della sentenza, stante il disinteresse nei confronti del cane Tonto da parte del proprietario e le sofferenze arrecategli a causa della custodia, veniva confermata la confisca con affidamento al già affidatario ente di protezione animali per trovare una persona idonea all'adozione definitiva.
Decisione per nulla scontata che, nonostante il buon esito processuale per il proprietario, con estinzione del reato contestato, ha confermato la necessità di sottrarre la disponibilità e proprietà dell'anziano cane che potrà godere, mediante idonea adozione, di una corretta detenzione e di nuove attenzioni, nonostante la sua veneranda età.
Avv. Claudia Taccani
Responsabile Sportello Legale OIPA
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