Come difendersi da una falsa accusa per il reato di stalking previsto e punito dall'articolo 612-bis del codice penale

Reato di stalking

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Il reato di stalking è stato introdotto nel 2009, ed è disciplinato dall'articolo 612-bis del codice penale.

Il legislatore è intervenuto al fine di tutelare le vittime da atti persecutori.

Salvo ulteriori aggravanti la pena prevista per questo reato va dai sei mesi ai quattro anni.

L'elemento soggettivo che contraddistingue lo stalking è il perdurante stato d'ansia che determinati atteggiamenti possono ingenerare nella vittima, fino al modificarne le proprie abitudini quotidiane.

Un'aggravante è quella prevista nel caso in cui il reato sia commesso da un convivente, o più in generale da un soggetto con il quale vi sia stata una relazione affettiva.

Procedibilità reato di stalking

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Affinchè si inneschi un procedimento nei confronti del reo è necessaria o una querela di parte con termine massimo di sei mesi dalla presunta commissione del fatto, oppure si può procedere d'ufficio nel caso in cui il reato sia commesso nei confronti di un minore oppure a persona affetta da disabilità ai sensi dell'art. 3, l. 5 febbraio 1992, n.104, oppure ancora quando il fatto è connesso ad altro delitto per il quale si procede d'ufficio.

Falsa accusa di stalking: cosa fare

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Fatta la doverosa premessa sullo stalking, vediamo adesso come difendersi da una falsa accusa per questo genere di reato.

Come detto bisogna fare attenzione al termine entro il quale presentare querela che la norma prevede in sei mesi dall'accadimento del presunto fatto criminoso.

Altra caratteristica è quella riguardante lo stato d'ansia che può ingenerarsi della persona: chiaramente se un uomo oppure una donna insiste nel chiamare o mandare SMS per tentare una riconciliazione, questa non può essere considerata fondato motivo per temere per la propria incolumità. Tutt'al più si potrebbe parlare di molestie telefoniche, invece previste e punite dall'art.660 c.p.

Ovviamente tutto ciò deve essere dimostrato dal fatto che le false accuse facevano parte di una volontà precisa da parte della persona querelante. Cioè dettate magari da sentimenti quali gelosia, vendetta o rabbia.

Dott. Alessandro Pagliuca

Praticante Avvocato

alessandropagliuca12@gmail.com


Foto: 123rf.com
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