Licenziamento e prova dei fatti addebitati
Licenziamento illegittimo della segretaria da parte dell'avvocato se mancano le prove della condotta contestata. Erra l'avvocato nel sostenere la sua versione, soprattutto perchè le testimonianze sono risultate inattendibili. Questo quanto emerge brevemente dalla Cassazione n. 35233/2022 (sotto allegata).
La segretaria di uno studio legale viene licenziata, ma la stessa agisce in giudizio e sia in primo grado che in Appello vince la causa perchè per entrambe le autorità il licenziamento è illegittimo.
La sanzione più grave le è stata irrogata per non aver avvisto il datore della consegna a sue mani di una somma da parte di un cliente e di averla lasciata incustodita.
La corte d'appello però ritiene non provata la consegna della somma nelle mani della dipendente e neppure la confessione della stessa di aver preso il denaro.
L'avvocato ricorre in Cassazione contestando le conclusioni della Corte sulle prove.
Ricorso che però gli Ermellini respingono perchè come spiegato nella sentenza impugnata non c'è prova delle contestazioni mosse alla segretaria, anche alla luce della inattendibilità dei testimoni esaminati ma soprattutto perchè il ricorrente con le sue censure prospetta una lettura diversa delle dichiarazioni, non non può essere fatta valere in sede di legittimità.
Scarica pdf Cass. n. 35233/2022• Foto: 123rf.com