Diritto all'oblio e deindicizzazione
Le vicende giudiziarie di qualsiasi cittadino, ancor di più se famoso e con cariche pubbliche, sono sempre oggetto di attenzione da parte dei media. Si chiama diritto di cronaca, e consiste nel diritto a pubblicare tutto ciò che è collegato a fatti e avvenimenti di interesse pubblico o che accadono in pubblico. Cosa succede, però, quando la storia si è conclusa e ci si trova dinanzi ad un errore giudiziario?
È quanto accaduto ad un uomo arrestato, processato, assolto e risarcito per il danno e l'ingiusta detenzione. Sbattuto in prima pagina durante la sua vicenda giudiziaria, una volta conclusasi ha richiesto la deindicizzazione della stessa dai motori di ricerca. Ha però preteso anche la cancellazione totale degli articoli dall'archivio on line del quotidiano.
Se la prima richiesta è stata ritenuta legittima, con riferimento alla seconda la Suprema Corte ha ritenuto necessario individuare una soluzione alternativa alla eliminazione degli articoli pretesa dal ricorrente.
Articolo deindicizzato ma riportando anche l'assoluzione
La Cassazione ha quindi affrontato, per l'ennesima volta, la indispensabilità di bilanciare due diritti: quello di informazione e quello di riservatezza. È evidente la necessità - per le testate giornalistiche classiche ed online, così come per i siti di informazione - di narrare il fatto giudiziario, raccontarlo e seguirlo nel suo iter fino a riportarne la conclusione. Nel caso la vicenda giudiziaria si concluda favorevolmente per l'imputato, questi vorrà esercitare il suo diritto all'oblio. Esso si estrinseca certamente nella deindicizzazione dai motori di ricerca. Non può invece essere presa in considerazione la possibilità di eliminare gli articoli dai siti delle testate giornalistiche in quanto le stesse hanno il diritto/dovere di mantenerli in memoria di un fatto storico. Gli interessati hanno però la facoltà di chiedere che gli articoli siano aggiornati attraverso una postilla o una nota informativa che precisi l'esito del procedimento, l'assoluzione, il riconoscimento del danno subito e il risarcimento per la ingiusta detenzione.
In questo modo - con l'ordinanza numero 2893 depositata il 31 gennaio 2023 (sotto allegata) - i giudici della prima sezione civile della Corte di Cassazione hanno ritenuto di aver raggiunto il giusto equilibrio tra il diritto all'oblio ed il diritto di cronaca e memoria di un evento giudiziario. Scarica pdf Cass. n. 2893/2023• Foto: 123rf.com