- Videosorveglianza nei luoghi di lavoro
- Le regole in materia di privacy
- Obblighi specifici nei luoghi di lavoro
- Sanzioni
Videosorveglianza nei luoghi di lavoro
[Torna su]
E' sempre più diffusa l'installazione delle telecamere di videosorveglianza presso esercizi commerciali, condomini, sedi di associazioni e in tutti quei luoghi in cui si reputi la necessità di controllo e prevenzione di atti vandalici o in generale di comportamenti illeciti o che facciano venir meno il rapporto di fiducia nel rapporto di lavoro.
Le regole in materia di privacy
[Torna su]
In generale il regolamento europeo in materia di privacy (Reg. UE 676/2019) considera la raccolta di immagini e la conservazione di immagini mediante telecamere di videosorveglianza come un'attività di trattamento dei dati.
Per questa ragione è opportuno adempiere ad una serie di obblighi. Innanzitutto, con il supporto di un consulente (avvocato, dpo, esperto di privacy) è prioritario individuare la base giuridica del trattamento, ovvero una delle possibilità acconsentite dalla legge che consente di poter ricorrere all'installazione delle telecamere. Si tratta del legittimo interesse alla protezione personale e del proprio patrimonio.
E' poi necessario informare gli interessati, e cioè le persone le cui immagini vengono raccolte e conservate.
L'informativa deve contente i motivi di utilizzo delle telecamere, l'indicazione del titolare ovvero di colui che tratta le immagini e degli autorizzati ossia dei diretti collaboratori. Deve essere anche indicato il tempo di conservazione delle immagini.
Obblighi specifici nei luoghi di lavoro
[Torna su]
Presso i luoghi di lavoro (attività commerciali, fabbriche, enti pubblici, ecc.) anche se il lavoratore è uno soltanto, si osservano obblighi specifici.
Si consideri come luogo di lavoro anche l'ambito condominiale come nei casi in cui siano assunti dipendenti o collaboratori (si pensi al servizio di portierato o giardinaggio).
Oltre a quanto stabilito dal regolamento europeo sulla protezione ei dati personali, lo Statuto dei lavoratori prevede ulteriori specifici adempimenti.
Innanzitutto, gli impianti audiovisivi possono essere installati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale.
Inoltre è obbligatorio l'accordo tra il datore di lavoro e le rappresentanze sindacali. In alternativa è sufficiente l'autorizzazione dell'Ispettorato nazionale del lavoro.
Alla richiesta di autorizzazione si allega la relazione in cui sono descritte le esigenze correlate all'installazione delle telecamere, il numero degli apparecchi, i luoghi oggetto delle riprese, le modalità di funzionamento, la durata di conservazione delle immagini, e tutte le altre informazioni utili a supportare il corretto e legale ricorso alla videosorveglianza.
Sanzioni
[Torna su]
Alla luce di quanto fin qui rappresentato è pertanto opportuno rivolgersi ad un consulente al fine di adeguarsi ed evitare sanzioni. Giusto per riportare qualche esempio, il Garante della privacy con un recente provvedimento ha ingiunto ad un'attività commerciale la sanzione di € 6.000,00 per mancato adempimento agli obblighi di legge. Si consideri che le sanzioni sono più alte quanto più alto è il fatturato.
I costi di consulenza per l'adeguamento variano a seconda della tipologia di impianto, sede di lavoro, numero di telecamere.
Le richieste di autorizzazione all'Ispettorato del lavoro possono essere inoltrate anche telematicamente e con la medesima modalità si riceve il provvedimento autorizzativo.
Vai alla guida completa al rapporto di lavoro
Avv. Edoardo Di Mauro
Mail: edoecho83@gmail.com
Cell. 3518847035
E-mail: edodim83@gmail.com
Avvocato, si occupa di diritto amministrativo, penale, contratti, diritto dell'informatica ed internet.