La Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro l'Italia per la normativa sul reddito di cittadinanza: il requisito di 10 anni di residenza è discriminatorio. Stessa infrazione per l'assegno unico figli

Rdc: Ue apre infrazione contro Italia

La Commissione Europea, nell'ambito del pacchetto di infrazioni rilasciato il 15 febbraio 2023, ha avviato una procedura di infrazione contro l'Italia, inviando una lettera di costituzione in mora, perché le condizioni di accesso al reddito di cittadinanza non sono in linea con il diritto Ue sulla libera circolazione dei lavoratori, sui diritti dei cittadini, soggiornanti di lungo periodo e protezione internazionale. In particolare, si tratta di una delle condizioni per accedere al Rdc, ossia il requisito di aver soggiornato nel paese per 10 anni di cui 2 consecutivi, per poter presentare la richiesta.

A norma del regolamento Ue n. 492/2011 e della direttiva 2004/38/CE, si legge nella lettera, "le prestazioni di sicurezza sociale come il reddito di cittadinanza dovrebbero essere pienamente accessibili ai cittadini dell'UE che sono lavoratori subordinati o autonomi o che hanno perso il lavoro, indipendentemente da dove abbiano soggiornato in passato".

Inoltre, "i cittadini dell'UE non impegnati in un'attività lavorativa per altri motivi dovrebbero poter beneficiare della prestazione alla sola condizione di essere legalmente residenti in Italia da almeno tre mesi".

Oltre a ciò la direttiva 2003/109/CE prevede che i soggiornanti di lungo periodo provenienti da paesi terzi abbiano accesso a tale prestazione.

Per cui, si legge ancora, "il requisito dei 10 anni di residenza si configura come discriminazione indiretta, in quanto è più probabile che i cittadini non italiani non riescano a soddisfare tale criterio. Inoltre il regime di reddito minimo italiano discrimina direttamente i beneficiari di protezione internazionale, i quali non hanno accesso a tale prestazione, in violazione della direttiva 2011/95/UE".

Il requisito della residenza, infine, "potrebbe impedire agli italiani di trasferirsi al di fuori del paese per motivi di lavoro, in quanto non avrebbero diritto al reddito minimo al rientro in Italia".

L'Italia dispone ora di 2 mesi per rispondere ai rilievi espressi dalla Commissione, trascorsi i quali quest'ultima potrà decidere di inviare un parere motivato.

Assegno unico figli: infrazione UE

Oltre al reddito di cittadinanza

, un'altra lettera di messa in mora riguarda l'assegno unico figli. Ad essere contestato anche in tal caso il requisito della residenza richiesto. Ed anche in questo caso, l'Italia ha 2 mesi di tempo per allineare la propria legislazione.

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