- Multe e carcere per chi induce all'anoressia: il DDL al Senato
- Anoressia e bulimia come malattie sociali
- Introduzione art. 580-bis codice penale
- Piano di interventi e giornata nazionale
Multe e carcere per chi induce all'anoressia: il DDL al Senato
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Multe fino a 150mila euro e carcere fino a 4 anni per chi induce all'anoressia. Disturbi dell'alimentazione come malattia sociale, prevenzione e sostegno alle famiglie. Questi i capisaldi del disegno di legge recante "Disposizioni in materia di disturbi del comportamento alimentare" presentato al Senato il 14 marzo 2023 (sotto allegato) ed assegnato alla Commissione Affari Sociali del Senato il 4 aprile 2023.Anoressia e bulimia come malattie sociali
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Il disegno di legge riconosce come "malattie sociali" l'anoressia nervosa, la bulimia, il disturbo da alimentazione controllata ed il disturbo evitante/restrittivo, patologie rientranti nella categoria dei disturbi del comportamento alimentare. Il riconoscimento deve avvenire ad opera di un decreto del ministro della salute da adottare entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge, provvedendo ad inserire i disturbi indicati nell'elenco delle malattie sociali individuate dal decreto sanità del 20 dicembre 1961.
Introduzione art. 580-bis codice penale
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Importante l'inserimento del nuovo reato di cui all'art. 580-bis nel codice penale, rubricato "Istigazione al ricorso di condotte alimentari idonee a provocare o rafforzare i disturbi del comportamento alimentare".
La norma punisce, "chiunque, con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, determina o rafforza l'altrui proposito di ricorrere a condotte alimentari idonee a provocare o a rafforzare i disturbi del comportamento alimentare, e ne agevola l'esecuzione - con la - reclusione fino a due anni e la sanzione amministrativa da euro 20.000 a euro 60.000.
Inoltre, se il reato è commesso nei confronti di una persona in difesa minorata, ovvero di una persona minore degli anni quattordici o di una persona priva delle capacità di intendere e volere, la pena è "della reclusione fino a quattro anni" oltre alla sanzione amministrativa da 40mila a 150mila euro.
Piano di interventi e giornata nazionale
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Il DDL mira attuare una serie di interventi al fine di:
- effettuare la diagnosi precoce;
- migliorare le modalità di cura dei soggetti colpiti;
- effettuare la prevenzione delle complicanze;
- agevolare l'inserimento dei soggetti colpiti nella attività scolastiche, sportive e lavorative;
- migliorare l'educazione sanitaria e alimentare della popolazione;
- provvedere alla preparazione e all'aggiornamento professionali del personale sanitario e scolastico;
- predisporre opportuni strumenti di ricerca;
- attivare percorsi specifici e programmi dedicati alla formazione e al sostegno dei nuclei familiari delle persone con disturbo del comportamento alimentare, in particolar modo per quanto concerne l'aspetto psichiatrico, psicologico e nutrizionale, sia durante la fase delle acuzie che in quella ad essa successiva.
Viene, altresì, istituita la "Giornata nazionale contro i disturbi del comportamento alimentare" il 15 marzo di ogni anno, al fine di diffondere adeguata conoscenza e sensibilità tra i cittadini nei confronti di questa categoria di malattie sociali.
Disposizioni anche per impedire l'accesso ai minori ai siti che rappresentano, per la diffusione di messaggi contenuti negli stessi, "un concreto pericolo di istigazione a condotte alimentari idonee a provocare e a diffondere le malattie" di cui al DDL, con reindirizzamento in forma anonima al portale digitale www.disturbialimentarionline.it.
Scarica pdf DDL 599/2023 Senato• Foto: Foto di Gerd Altmann da Pixabay.com