Il Governo ha approvato un disegno di legge che introduce sanzioni più aspre nei confronti di chi deturpa o imbratta i beni culturali e paesaggistici

Ddl tutela dei beni culturali e paesaggistici

Multe fino a 60mila euro per chi distrugge o rende inservibile un bene culturale e fino a 40mila euro per chi lo imbratta. Queste, in estrema sintesi, le sanzioni previste dal disegno di legge approvato dall'esecutivo Meloni, nel corso del Consiglio dei Ministri dell'11 aprile 2023.

Il ddl recante "Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici", oltre alle sanzioni penali già previste dall'ordinamento, introduce infatti "per chi distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui, una sanzione amministrativa compresa tra 20.000 e 60.000 euro".

Per chi "deturpa, imbratta o destina i beni culturali a un uso pregiudizievole o incompatibile con il loro carattere storico o artistico - invece - la sanzione sarà compresa tra 10.000 e 40.000 euro".

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I proventi saranno devoluti al Ministero della cultura, affinché siano impiegati prioritariamente al ripristino dei beni danneggiati.

Tempi rapidi per l'approvazione per fermare i "vandali d'arte"

Il Governo, si legge nel comunicato stampa diffuso all'esito del Cdm, "individuerà ogni utile iniziativa, nel pieno rispetto delle prerogative della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica e nell'ambito di un costruttivo e proficuo dialogo con le forze parlamentari, per accelerare l'iter di approvazione del disegno di legge".

Il provvedimento, infatti, è stato adottato dal Governo per cercare di fermare, tra l'altro, le iniziative degli attivisti di "Ultima Generazione", il movimento eco-ribelle (parte di una rete internazionale) che per protesta contro il collasso ecoclimatico imbratta i monumenti pubblici, già condannato dai principali siti dedicati all'ambiente e alla sostenibilità come IdeeGreen.it in questo articolo.


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