- Corretta funzionalità etilometri e autovelox
- Quadro normativo nazionale e sovranazionale
- Verifica e Tarature: distinzione fondamentale
- Strumenti di misura legalmente rilevanti
- Etilometro: dettagli della verifica
- Autovelox e verifica di corretta funzionalità
- L'importanza della Certificazione metrologica
- Prospettive future e criticità
Corretta funzionalità etilometri e autovelox
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Veniamo ad analizzare, in estrema sintesi, l'importanza che, sotto il profilo pratico e normativo, assume la corretta funzionalità di etilometri ed autovelox, utilizzati dalla pubblica amministrazione ai fini delle procedure sanzionatorie ed ulteriori possibili implicazioni sul piano penale in sede giudiziaria.
Va preliminarmente affermato costituire la metrologia legale un punto nodale per garantire la qualità e la veridicità delle misurazioni, specialmente nei settori di pubblico interesse come la sicurezza pubblica e la tutela dei consumatori. Un aspetto fondamentale di questa disciplina è la verifica della corretta funzionalità degli strumenti di misura, una pratica regolamentata da specifiche normative nazionali e sovranazionali e da appositi decreti ministeriali.
Quadro normativo nazionale e sovranazionale
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L'obbligo di verifica di corretta funzionalità si basa su norme a partire dal Testo Unico delle Leggi Metriche (R.D.7088/1890), che stabilisce e regolamenta l'uso di strumenti di misura legali. La normativa si è evoluta nel tempo, recependo direttive comunitarie come la 2004/22/CE del 31.03.2004 relativa agli Strumenti di Misura - meglio conosciuta come direttiva MID (Measuring Instruments Directive) - recepita in Italia con D.Lgs. 02.02.2007, n. 22, in vigore dal 18.03.2007.
Questa evoluzione normativa mira a garantire che gli strumenti siano conformi a standard rigorosi qualora destinati a "funzioni di misura giustificate da motivi di interesse pubblico, sanità pubblica, sicurezza pubblica, ordine pubblico, protezione dell'ambiente, tutela dei consumatori, imposizione di tasse e di diritti e lealtà delle transazioni commerciali" andando a definire, altresì, i requisiti cui debbono conformarsi i dispositivi e i sistemi con funzioni di misura.
Verifica e Tarature: distinzione fondamentale
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Con recente ordinanza n. 30126/2023, la Suprema Corte di Cassazione è intervenuta in materia attuando una chiara distinzione tra la taratura annuale e la verifica di corretta funzionalità.
In sostanza, affermano gli Ermellini, la taratura stabilisce una relazione tra i valori di misura e le indicazioni dello strumento, una volta all'anno, mentre la verifica di corretta funzionalità si concentra sull'assoluta affidabilità prima dell'utilizzo.
Strumenti di misura legalmente rilevanti
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Tra i tanti strumenti a rilevanza legale che maggiormente e quotidianamente coinvolgono la collettività, anche l'etilometro e l'autovelox richiedono particolari attenzioni nella fase di verifica di corretta funzionalità.
Un elemento che accomuna tutti gli strumenti tecnologici di misurazione, in riferimento all'uso protratto nel tempo, è il relativo decadimento, oltre a diversificate condizioni d'uso e ambientali, che vanno ad influire sul rendimento e sul risultato finale del dato di misura.
Da qui la necessità, puntigliosamente prevista e regolamentata dal legislatore, di intervenire con periodicità per accertare, mediante laboratori Metrici istituiti dal MIMIT (ex MiSE), con funzioni attualmente delegate alle Camere di Commercio, la corretta funzionalità delle apparecchiature metriche-legali per garantirne la primigenia affidabilità e corretta funzionalità.
Esigenza particolarmente avvertita nel caso di strumenti di misurazione utilizzati per scopi legali, comportanti provvedimenti sanzionatori finanche penali a carico degli utenti stradali perseguiti ai sensi degli artt. 142 e 186 C.d.S..
Pur avendo finalità e operatività differenti, tali strumenti sono accomunati da una possibile alterazione dei dati di misura derivanti dal relativo utilizzo, influenzate pure da situazioni ambientali od umane esterne che possono interferire sul buon funzionamento.
Etilometro: dettagli della verifica
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L'etilometro, utilizzato per misurare la concentrazione di alcol nell'aria espirata, deve superare una verifica specifica. Questa verifica prevede l'utilizzo di un gas campione da laboratorio per simulare il soffio di una persona, e il risultato deve essere preciso per garantire la validità legale della misura. L'iter di corretta calibratura e corretta funzionalità ogni volta che si utilizza, viene disciplinato dal D.M. 196/90 e relativo allegato. Il primo problema sorge in merito alla verifica di buon funzionamento che viene eseguita in laboratorio. Come facilmente intuibile, l'ambiente asettico e protetto del laboratorio non è certo assimilabile alle diverse condizioni ambientali della strada, che subisce variazioni di temperatura, umidità, pressione atmosferica, dove l'etilometro usualmente viene utilizzato. Le risultanze strumentali finali dipendono, peraltro, dall'utilizzo di un software, che provvede a convertire i dati fisici in dati di misura, nel caso di specie g/l, con coefficiente di conversione (k) ben definito. Di conseguenza, con la verifica di corretta funzionalità, l'etilometro dovrà sempre emettere uno scontrino riportante la misura di 0,920 g/l. Per essere considerata valida la verifica dev'essere accompagnata da scontrini aventi pari risultato in base al gas campione utilizzato. Accade che in sede di laboratorio, accertato uno sfasamento del
risultato finale si interviene a modificare il coefficiente K, andando così ad alterare il software ed il relativo coefficiente di conversione che produrrà un risultato finale in linea teorica corretto, ma in realtà frutto di intervenuta manipolazione ed alterazione della corretta capacità di misurazione dello strumento rispetto al prototipo originale omologato e approvato dal MIT per la messa in commercio. Una siffatta condotta viene a costituire un'illecita manipolazione dello strumento, penalmente rilevante e perseguibile ex art. 472 c.p.. Il suo utilizzo sarà altrettanto illecito ove funzionale ad un accertamento a sensi dell'art. 186 C.D.S..
Autovelox e verifica di corretta funzionalità
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Gli autovelox, strumenti cruciali per il controllo della velocità veicolare, devono anch'essi passare attraverso una rigorosa verifica di corretta funzionalità. Il Decreto Ministeriale 282 del 13.06.2017, in particolare al Capo 3 e 5, stabilisce chiaramente i requisiti e la procedura da seguire per garantire che tali strumenti siano affidabili e legalmente validi. In particolare è significativo segnalare che all'art. 5 il DM 282/2017 prescrive che le "verifiche di funzionalità sono comunque eseguite ogni volta che si dispone l'impiego di dispositivi, di apparecchiature e di mezzi tecnici per l'accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità" e che "le stesse devono essere eseguite secondo le disposizioni del presente decreto entro il medesimo termine del periodo precedente". La circolare del Ministero dell'Interno fornisce ulteriori dettagli e specifiche per gli operatori in fase di installazione, taratura, verifica di buon funzionamento e utilizzo. Per quanto riguarda la verifica di corretta funzionalità degli strumenti autovelox ditte costruttrici e P.A. disattendono sovente le prefate disposizioni normative, con conseguente ravvisata illegittimità dei procedimenti sanzionatori.
L'importanza della Certificazione metrologica
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Alla base della corretta funzionalità, la certificazione metrologica legale emessa dal MIMIT (ex MiSE) assume essenziale rilevanza per attestare che gli strumenti di misura rispettino i requisiti normativi. Questo processo sottolinea l'importanza di una corretta taratura, calibrazione e verifica periodica per garantire la precisione degli strumenti.
Prospettive future e criticità
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Nonostante le chiare disposizioni normative, emerge una criticità nella pratica, con alcuni strumenti utilizzati dalla Pubblica Amministrazione che risultano illegali per mancanza di verifica di corretta funzionalità e certificazione metrologica legale. Questo profilo presenta una sfida significativa, condotta quotidianamente dall'associazione Migliore Tutela e dai suoi Consulenti all'insegna della richiesta corretta applicazione della legge, considerando l'importanza di dati di misura affidabili per attività sanzionatorie e repressive.
In conclusione, la verifica di corretta funzionalità negli strumenti metrici legali è un passo cruciale per garantire la validità delle misurazioni adottate dalla Pubblica Amministrazione in relazione a condotte degli utenti stradali ritenute in violazione del Codice della Strada. La mancanza, ab origine, di elementi atti a conferire ad etilometri e autovelox la qualifica di strumenti metrici-legali, per carenza di una certificazione metrologica e Verifica Prima rilasciata con decreto del MIMIT (ex (MiSE) come pure la successiva omessa o errata procedura di corretta funzionalità iniziale e periodica (finanche quotidiana ex art. 5 D.M. 282/2017), sono condizioni bastevoli a compromettere e inficiare l'affidabilità e opponibilità delle prove legali, sollevando questioni di fondamentale importanza per il sistema giuridico e per la tutela dei diritti dei cittadini.
Permane la necessità e il consiglio di Migliore Tutela, rivolto a tutti i consumatori, di avvalersi sempre di una consulenza specializzata in qualsivoglia ambito di intervento ove si richiede preparazione ed esperienza mirata, onde evitare inutili dispersioni di tempo e denaro e risultati contrari alle legittime aspettative.
* Articolo redatto a cura dell'avv. Emanuele Dalla Palma, Presidente dell'associazione nazionale dei consumatori e delle microimprese Migliore Tutela, con la collaborazione del perito Giorgio Marcon e del cav. Claudio Capozza, esperto nazionale in materia di metrologia legale, Consulenti del Centro Tutela Legale.
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