Mancata citazione del testimone: le indicazioni della Cassazione sulla decadenza dalla prova


La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1035 del 2025 ha chiarito in materia di diritto probatorio che la mancata citazione del testimone non comporta automaticamente la decadenza della parte richiedente dalla prova. Analizziamo il contenuto e le implicazioni della decisione.

Il caso esaminato

Il giudizio di merito aveva coinvolto una delle parti che, pur avendo indicato il testimone nella lista ammessa dal giudice, non ne aveva curato la citazione per l'udienza probatoria. L'altra parte aveva contestato tale omissione, chiedendo che la prova testimoniale venisse dichiarata decaduta.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha stabilito che l'omessa citazione di un testimone da parte della parte che ne ha richiesto l'escussione non comporta necessariamente la decadenza dalla prova. Questo principio trova fondamento nell'articolo 104 del Codice di Procedura Civile, che impone al giudice di accertare se l'omissione sia stata determinata da un comportamento negligente o doloso della parte richiedente.

In particolare, il giudice deve valutare:

  • La presenza di giustificazioni oggettive per la mancata citazione.
  • L'assenza di dolo o colpa grave nella condotta della parte interessata.

La ratio della decisione

La Cassazione ha ribadito che l'ordinamento processuale non tollera il sacrificio del diritto alla prova in caso di omissioni imputabili a circostanze indipendenti dalla volontà della parte. Tale principio garantisce l'effettività del diritto di difesa e l'equità del processo, impedendo che formalità procedurali pregiudichino ingiustamente l'esito della controversia.


Foto: 123rf.com
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: