Origine e paradossali risvolti dei trattati che hanno dato vita all'Unione Europea


Si ritiene usualmente che i sé dicenti "trattati" che hanno dato vita alla Unione Europea (v. anche "La truffa del secolo"), non sono l'esito di contatti, discussioni, dibattiti, confronti, ecc. tra i governi europei.

Di fatto, questi ultimi hanno semplicemente sottoscritto un testo già interamente predisposto ed è pertanto del tutto improprio l'uso del termine "trattato".
Ma interessa sottolineare che questo testo ricalca, perfino nei dettagli, un elaborato redatto nel 1922, cioè prima ancora dell'ultima Guerra, da un austriaco, certo Coudenhove Kalergi, reazionario oscurantista, legato anche alla loggia ebraica B'nai B'rith.
La vicenda assume dunque aspetti paradossali.

Il ripescaggio del fantasioso autore è avvenuto ad opera di un ristretto gruppo afflitto dall'ossessione del potere il quale, dietro lauto compenso (qualcuno ha avuto una isoletta greca), ha "convinto" i governanti europei a sottoscrivere quello che non è affatto un patto di colleganza (anche se definito pomposamente "Europa Unita") bensì un trasferimento di sovranità ad una inedita entità sovranazionale che nulla ha a che fare con l'Europa reale.
Il tutto senza minimamente coinvolgere i diretti interessati, cioè i popoli europei.
Sono certamente seguite delle approvazioni parlamentari, ma veicolate dal sistema dei partiti: è stato infatti sufficiente corromperne i vertici affinchè questi convincessero i loro parlamentari ad approvare l'indecente patto.
Nessuna nazione ha provveduto a ciò che pure era essenziale, cioè a promuovere un serio e completo referendum sulla accettazione del testo.


La volontà popolare è stata completamente ignorata e la responsabilità politica del mandato conferito ai rappresentanti del popolo è stata calpestata. Si tratta di concetti tanto evidenti quanto elementari.
Ma torniamo al Kalergi. Costui, nei suoi libri (Paneuropa e Praktischer Idealismus) ha ideato e delineato un sistema di sovrastrutture istituzionali coinvolgenti gli stati europei, onde dar vita ad una entità sovranazionale al fine esplicito (!) di azzerare la volontà dei popoli, annullando i Parlamenti nazionali, resi subordinati a quella di una ristretta Commissione (non eletta, ovviamente, ma nominata), diretta esecutrice degli indirizzi indicati dalla congrega massonico-finanziaria internazionale e le cui "direttive" si sovrappongono alle decisioni parlamentari.


Ma è esattamente ciò che è stato realizzato.
Inoltre (e anche questo fenomeno è del tutto paradossale), il soggetto in questione, oltre alla ideazione degli Stati Uniti d'Europa (oggi presentati come il nostro radioso futuro), ha configurato una immigrazione di massa da Africa e Asia allo scopo di realizzare una confusa mescolanza razziale e ottenere un vero genocidio dei popoli europei, demolendone così la cultura e identità, in modo da trasformarli in una massa informe priva di coesione storica, etnica e culturale. Un gregge di ciechi consumatori senza qualità e quindi facilmente dominabile ("l'uomo europeo sarà di sangue misto..." dice il Nostro).
Il fiume umano, dunque, che si rovescia oggi in Europa da Africa e Asia non ha alla sua base motivazioni economiche o politiche, come si cerca di far credere: è invece pianificato e programmato secondo il perverso disegno del Kalergi, in attuazione delle devianti finalità da questi ideate.
L'ossequio alle sue idee sfiora poi il ridicolo. Costui aveva infatti perfino scelto l'inno per la entità sovranazionale europea che aveva architettato: proprio l'Inno alla gioia di Schiller precisamente adottato oggi, certo non dietro indicazione dei governi europei, ridotti a semplici esecutori.


Siamo comunque totalmente agli antipodi della concezione europea di Altiero Spinelli, abusivamente presentato come il padre di questa presunta Europa. Il poveretto si rigira freneticamente nella tomba.
Da tutto quanto precede risulta evidente quanto sia incoerente, illogico, contraddittorio (e illegittimo!) restare soggetti a siffatta camicia di forza artefatta, fasulla e contraria ai più elementari principi della democrazia, che sono anche alla base della nostra stessa Costituzione. Uscire dalla Ue, respingere queste imposizioni aliene e restituire al popolo italiano il diritto di disporre del proprio destino, è un imperativo cogente e dominante.


Non procrastinabile.
Sul piano pratico e immediato, indispensabile bloccare i movimenti migratori in atto intervenendo alla loro origine con la imposizione di un ultimatum ai governi di provenienza.

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