Integra il reato di cui all'art. 727 c.p. (abbandono di animali) la condotta di un soggetto che tiene il proprio cane in un luogo angusto per un lasso di tempo apprezzabile, senza che sia necessaria la volontà di infierire sull'animale o che questo riporti una lesione all'integrità fisica, potendo la sofferenza consistere in soli patimenti. E' quanto hanno stabilito i giudici della Corte di Cassazione Penale (Sent. n. 175/2008) affrontando il caso di un uomo che, mentre si trovava all'interno di un centro commerciale, aveva lasciato il proprio cane chiuso nell'autovettura, parcheggiata in pieno sole e con una temperatura esterna di circa 30 gradi, per circa un'ora, fin quando l'animale, notato mentre dava segni visibili di disagio, ansimava e cercava l'ombra nello spazio tra i sedili anteriori e posteriori, era stato liberato da alcuni carabinieri che passavano nelle vicinanze.
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