Nel dare del selvaggio a un marocchino 'si adombrano gli estremi dell'aggravante della finalita' di discriminazione razziale, emergenti dalle connotazioni stesse della condotta descritta nei capi d'accusa'. E' quanto emerge da una recente sentenza della Corte di Cassazione (sentenza 5302/2008) che ha disposto il processo nei confronti di una donna che rivolgendosi a un marocchino gli aveva detto: 'questi marocchini fanno quello che gli pare... Siete selvaggi'. La donna era stata graziata dal Giudice di Pace a seguito dell'intervenuta remissione della querela. Il procuratore generale presso la Corte di Appello di Ancona si è rivolto alla Cassazione sostenendo che per reati che hanno finalita' di discriminazione razziale si puo' procedere d'ufficio e la competenza e' del Tribunale. La Suprema Corte ha accolto il ricorso ritenendolo fondato.
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