Anche la sagrestia deve essere considerato un luogo di culto e per questo, secondo la Corte di Cassazione in caso di furto o danneggiamenti deve ritenersi sussistente l'aggravante come quando tali fatti avvengono nei luoghi in cui si celebra la messa. E' quanto emerge da una sentenza della quinta sezione penale (n. 3561/2008) dove la Core evidenzia che per luogo di culto si deve intendere "non solo il locale destinato alle funzioni religiose, ma anche le sue pertinenze". E' stata consì confermata la condanna di un bolognese a sei mesi di reclusione e a 100 euro di multa (con l'aggravante) per tentato furto e danneggiamento in una sacrestia. Facendo proprie le motivazioni dei giudici di merito la Corte ha rilevato che "la sagrestia, in quanto luogo nel quale solitamente sono conservati oggetti di culto, e' da considerarsi essa stessa luogo di culto". Inoltre, secondo la Corte, "il concetto di edificio abbraccia l'intero immobile e dunque, nel caso di una chiesa, non solo il locale destinato alle funzioni religiose, ma anche le sue pertinenze".
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